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Festincontro 2024



domenica 16 giugno 2024

2033 E volgeranno lo sguardo

scritto da Stefano Giuranno e Edoardo Tincani


Beati gli idioti - Dostoevskij e il discorso della montagna

Tutorial narrativo per scoprire “l’idiota” che c’è in te. Di e con Daniele Castellari



Domenica 16 giugno, nella giornata dedicata ai giovani, l’Azione Cattolica ha aperto il sipario serale del Festincontro con due spettacoli teatrali. Del resto chi bazzica in AC sa che la passione per l’intreccio di molteplici linguaggi è una delle caratteristiche proprie del suo stile! Musica e recitazione intessono un’evangelizzazione a diverse voci per arrivare a tutte le età.

Curiosando nel teatro della parrocchia di Sant’Agostino, lo spettacolo 2033 E volgeranno lo sguardo” asseconda un vero e proprio intreccio generazionale, sia sulla scena, nelle voci di attori e cantanti, che tra il pubblico, in linea con la sensibilità di AC. Un testo in forma di reading scritto da Stefano Giuranno, alternato a brani musicali di Edoardo Tincani, è un piccolo assaggio del lavoro teatrale nella sua versione completa.

Note aggrappate a spartiti in chiave biblica fanno emergere le contraddizioni nel cuore degli uomini, invitandoli a riflettere sul Mistero della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. Il clima raccolto non impedisce infatti un via vai di persone attirate dal suono, ora di fiati sospesi, ora di parole rotte dall’emozione, ora di testi in tensione per la missione che devono compiere.

Per gli amanti delle stelle e dell’aria aperta, la luce soporifera della luna crea invece la culla per un pubblico di “idioti”. Sì, senza offesa per nessuno, sono i pellegrini verso la beatitudine cristiana, come quelli seduti in cerchio attorno a Daniele Castellari, boomer controcorrente per l’azzardo ben riuscito di proporre al giovane pubblico di assistere a un tutorial. Non siamo su un social, solo nell’arena del parco Cervi (ex Tocci). Tutta colpa di quel segnalibro con le Beatitudini trovato un giorno da Daniele nella sua copia de L’idiota di Doestoevskij; ne sarebbe nato il libro Beati gli idioti. Dostoevskij e il discorso della montagna”, da cui poi il tutorial per capire quanto di idiota c’è in noi.

Protagonista del romanzo russo è il Principe Myskin, un ventiseienne pallido, biondo, mite, povero in spirito, un ingenuo, forse troppo… insomma, un semplice sciocco, o meglio, un semplice idiota, un semplice beato; l’incarnazione perfetta della paradossalità espressa nelle Beatitudini. Antitesi del moderno influencer che cerca di accaparrarsi like, le doti di Myskin sono legate solo ai suoi insuccessi. Troppo proiettato nel futuro per essere compreso e stimato nel presente, oscillante tra stranezza corporea e trasparenza di pensieri e parole, il personaggio incarna tutte le otto Beatitudini che invitano a mettersi in marcia.

Tra le spiegazioni dell’autore-attore, venate di ironia, regna l’imbarazzo giovanile di chi abbassa lo sguardo o di chi si nasconde dietro l’amico, forse per non essere interpellato dalle provocazioni, o forse per la paura di essere lui stesso un perfetto idiota, un potenziale beato. I giovani di AC ringraziano per questi due momenti di svago alternativo e per essere stati considerati finalmente come potenziali “idioti”.

Greta Ternelli
Per il Consiglio diocesano


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