Come tradizione, al Festincontro non può mancare la serata dedicata allo spettacolo: quest’anno abbiamo avuto nuovamente l’onore di avere il Teatro dell’Orsa, già ospiti nell’edizione 2019 con “Questo è il mio nome”. Domenica 18 giugno, davanti ad un pubblico gremitissimo, la Compagnia ha portato in scena la commedia “La gita”, strettamente legata al tema del Festincontro, “Andate, dunque!”: i tre protagonisti, infatti, per tutto il tempo attendono una corriera che li dovrebbe portare al mare. Mentre aspettano, provano lentamente a raccontarsi, a interagire, a conoscersi. Ognuno con i suoi limiti, evidenti: chi balbetta, chi ha le fissazioni, chi si sente solo. Difetti che sulle prime rendono ridicoli i personaggi, li fanno allontanare gli uni dagli altri e sembrano stigmatizzarli come buffi e strani. Ma, complice un’attesa che sembra senza fine, i limiti si faranno fragilità, le fragilità si faranno storia, e ogni storia ci farà entrare meglio dentro vite che sembrano quelle di ognuno di noi, con un unico grande denominatore: ogni persona è un mistero e occorre, con delicatezza, andare (dunque!) verso di essa, con ascolto e accoglienza. E così si scopre che le troppe fissazioni sono la conseguenza di un esaurimento nervoso e del crollo di una vita apparentemente perfetta; che chi cerca spasmodicamente una compagna ha dovuto passare il tempo libero ad accudire i genitori malati, senza potersi dedicare alle relazioni; che chi balbetta e perde facilmente la pazienza sta vivendo in solitudine la nostalgia straziante della moglie prematuramente scomparsa.
Il TeatrO dell’Orsa porta in scena le fragilità dell’essere umano, e lo fa regalando al pubblico una serata no-stop di risate, addomesticando gli spettatori dalle primissime battute con gesti, smorfie, cadenze, che fanno diventare immediatamente familiari i caratteri portati in scena. Sembra di vedere un vicino di casa, un vecchio conoscente, un parente lontano da una prospettiva privilegiata: da vicino. Con il coraggio di ridere, di chiedere il perché di quei disagi, di mescolarsi, di cadere insieme.
Forse allora questo “Andate, dunque!” non è per mari lontani, ma è a distanza di un passo da noi, con uno sguardo delicato e orecchie attente, mescolandosi a chi si siede accanto a noi per aspettare una corriera… anche se non dovesse arrivare mai.
Elena Oleari,
per la Presidenza diocesana