Il libro su David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo prematuramente scomparso, è stato presentato nella serata di sabato 17 giugno, in una folta e attenta cornice di pubblico. Sono intervenuti l’autore, Gianni Borsa, presidente dell’AC di Milano, e l’on. Pierluigi Castagnetti già parlamentare europeo e nazionale. La ricca testimonianza di Sassoli ha portato subito a rilevanti spunti di riflessione, sull’asse portante della sua vita: la costante ricerca di elevazione nel rapporto tra fede e politica. La sua formazione in un contesto stimolante di giovani cattolici, sempre curiosi nel voler capire il senso delle cose; e poi la sua vita professionale e politica, connotata da una “travolgente” umanità. E si richiama il commovente episodio di lui che, presidente del Parlamento Europeo, in una fredda sera dell’inverno 2020 in piena pandemia, ha fatto entrare nel palazzo e ristorato tanti poveri senza-tetto che vagavano là fuori, stando con loro tutta la notte fino all’arrivo del personale al mattino dopo. La pandemia non deve uccidere la democrazia, il Parlamento deve restare aperto per chi ha bisogno di non sentirsi solo. La testimonianza, la coerenza, la mitezza, la buona azione. David Sassoli era un uomo mite, forte, di una stoffa umana particolare, che ha lasciato una traccia indelebile. Castagnetti lo ha detto: solo questi uomini ricchi di fede e di umanità, hanno un “di più” che lascia il segno. David Sassoli ha vissuto l’apostolato dei laici secondo l’insegnamento della Lumen gentium: “È compito, è dovere dei cristiani laici trattare delle cose temporali, per ordinarle secondo il disegno di Dio”. Abbiamo bisogno di visione e per questo serve la politica. Gianni Borsa ha concluso ricordando le parole dell’ultimo messaggio di Sassoli, poco prima della morte, in occasione degli auguri natalizi del 2021; parole che dicono molto di questo fratello nella fede e del suo sogno di un’Europa “faro di democrazia” (…) Il dovere delle istituzioni europee è di proteggere i più deboli; la nostra sfida è di credere in un mondo nuovo, che rispetta le persone, la natura e crede in una nuova economia basata sul benessere di tutti. Il Natale è il periodo della nascita della speranza: la speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi verso chi ha bisogno, quando non alziamo muri, quando combattiamo contro ogni forma d’ingiustizia. Auguri alla nostra speranza.
Pietro Oleari,
per la Presidenza diocesana