Un’edizione con lode, questa trentesima del Festincontro. Un grande momento di festa e di incontri per l’Azione Cattolica e la Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla. Tanti volontari giovani e adulti, capitanati dal direttore Alberto Saccani, si sono spesi ed hanno speso molto del loro tempo per la buona riuscita dell’evento e, nonostante il maltempo del weekend, ci sono riusciti alla grande! A loro vanno un grande grazie e un riconoscimento speciale: se non ci fossero stati non si sarebbe potuto realizzare questo meraviglioso momento di festa diocesana.
L’inizio è partito col botto, o meglio al suono di tromba e grancassa: il Corpo bandistico “G. Verdi” di Prato di Correggio ha accolto il nostro vescovo Massimo sul sagrato della chiesa di Rivalta. Nel saluto di benvenuto monsignor Camisasca ha ricordato come suo nonno fosse direttore della Banda dell’arma dei Carabinieri ed alcune sue sonate siano esposte al museo del mandolino di Tokio.
Dopo l’inaugurazione si è proseguito con la Messa e, durante la cena, con il taglio della torta che celebrava i 30 anni del Festincontro. La serata si è conclusa con momenti di gioia e numerose risate grazie alla compagnia dialettale “I Fiaschi”: come già l’anno scorso ci hanno deliziato con nuovi sketch, divertenti scenette e poesie dialettali esilaranti.
Venerdì sera è tornato nella sua terra monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia. Tanti saluti, tanti ricordi e tante strette di mano ci sono state con persone che si incontravano di nuovo dopo molti anni (alcuni anche dopo 20 o 30 anni). Un ritorno a casa, quello di don Luciano, che ha celebrato con noi la Messa e poi ci ha fatto vedere la vera umanità di Gesù attraverso alcuni esempi come la parabola del “buon samaritano” e del “Padre misericordioso”. L’amore di Dio ci rende persone nuove e la sua logica spiazzante ci porta a vedere il mondo ed il prossimo in maniera diversa rispetto alle nostre categorie e quindi ci trasforma.
Nulla può fermare i giovani di Ac: nemmeno la pioggia. Anzi, la pioggia stessa li ha ‘gasati’ ancora di più, nel cercare di vincere i “Jogos do Mundo”, i giochi senza frontiere organizzati dall’Acg.
I ragazzi provenienti da diverse parti della diocesi si sono presentati, nonostante il diluvio, rappresentando diversi Stati: Sudan, Albania, Costa d’Avorio, Isole Vergini, Macedonia…! Prima il Papa stesso li ha caricati, invitandoli nel video di presentazione a “non avere paura di fare cose grandi” e giocare i propri talenti. Poi i giochi, in cui hanno dovuto superare diverse prove, che andavano dal calciobalilla umano allo spingere o scavalcare rotoballe; tutto pur di vincere l’ambìto premio dalle mani del presidente. Per una volta a trionfare è stata “San Marino” - alias la parrocchia di Fatima di Correggio - con una grandissima prestazione di squadra. E a proposito di squadra e di nazioni, a mezzanotte tutti a tifare Italia in paninoteca, perché siamo tutti un’unica nazione e si doveva battere gli inglesi. E vittoria fu! Domenica il maltempo ha falcidiato le attività (si è reso necessario, purtroppo, annullare sia il torneo di beach volley che il momento con i “Best BeFive”), ma non appena il cielo si è un poco aperto, è stata sempre la Banda “Verdi” di Prato di Correggio ad allietare i presenti con la sua musica, riportando quel buonumore che il tempo grigio aveva in parte guastato.
La serata si è conclusa con uno spettacolo- dibattito, “Choose: il lavoro mobilita l’uomo”.
Uno spettacolo di e con Erica Muraca, che tratta un tema delicato ed importante per le nostre vite: la ricerca del lavoro per un giovane.
Esistono tante possibilità di lavorare, ma si può definire lavoro se lo si fa gratis, se si perde la dignità? Erica ci ha fatto riflettere con alcune parole chiave (l’importanza dell’attesa viva, la differenza tra “volontariato” e “gratis”, i giovani che sono “grati, ma non gratis”), con interviste e video a giovani in ricerca o che già lavoravano. Tutte avevano come filo conduttore la speranza.
Lunedì uno squarcio si è aperto nel cielo e grazie a ciò abbiamo potuto contenere tutte le persone che sono venute per ascoltare padre Vito d’Amato che è venuto a portare la sua testimonianza di incontro con Chiara Corbella Petrillo.
Un momento di rara intensità, che ci ha fatto conoscere una persona innamorata di Dio che ha dato tutto il suo amore e la sua vita.
Nell’articolo a parte leggerete il racconto di questa meravigliosa testimonianza.
Un modo unico di concludere questa festa, che si prefiggeva di suggerirci come diventare “persone nuove” e ci ha consegnato un modello di santità vissuta in modo nuovo e nel nostro tempo.
Una trentesima edizione, quella appena conclusa, che ha permesso di incontrarci ed incontrare tante persone; un Festincontro che, grazie al contributo di decine di volontari tra stand Ac, montaggio, cucine, frutta, ristorante, pesca, libreria, bancarelle, bar e paninoteca e tanti altri servizi, ci ha permesso di entrare in relazione e che ci auguriamo possa continuare per tanti anni con il contributo di tutti.
Andrea Cavazzoni