Il Festincontro 2019 |
La presentazione del presidente |
Dove siamo |
Il programma |
L'uomo meraviglia del creato |
La storia della famiglia Calabresi |
Mio fratello don Pino |
E il Festincontro si allarga, fino a celebrare l’uomo, meraviglia del creato… Diceva sant’Ireneo: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”. È così che al nostro Festincontro trova posto anche il ricordo e la rievocazione di quel fatidico giorno del 20 luglio 1969 quando migliaia di telespettatori videro le diverse fasi dell’allunaggio, come, con un neologismo di fresco conio, venne chiamato lo sbarco sulla Luna.
Fu così, infatti, che i due astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin scesero dalla navicella spaziale e passeggiarono sulla luna, mentre Michael Collins, pilota del modulo di comando, rimase in orbita. Finalmente ce l’avevano fatta! Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare; dopo 19 minuti arrivò Aldrin. I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella raccogliendo 21,5 kg di materiale lunare da portare a terra. Poi risalirono e Collins pilotò il modulo di comando “Columbus” nella traiettoria di ritorno sulla terra.
La missione era compiuta, ma terminò definitivamente il 24 di luglio con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico dopo 8 giorni nello spazio. Si era finalmente realizzato l’obiettivo nazionale proposto da J.F. Kennedy, presidente degli Stati Uniti, nel 1961, in un discorso al Congresso: “Di fare atterrare un uomo sulla Luna, prima che finisca questo decennio, e di farlo tornare sano e salvo sulla terra”. Il programma Apollo si era concretizzato e Armstrong, il primo a mettere piede sulla superficie lunare, aveva così commentato l’evento: “Un piccolo passo per l’uomo, un salto da gigante per l’umanità”.
Circa 900 milioni di persone seguirono la diretta televisiva e oltre 20 milioni erano italiani. Secondo le stime della Rai le fasi salienti della missione vennero seguite su 7 milioni di piccoli schermi. I negozi, con le vetrine rigorosamente a tema, ottennero il permesso di tenere accesa la tv anche durante l’orario di apertura e il Ministero concesse 600 apparecchi in prestito al carcere di Roma. Vari giornalisti seguirono l’evento. Uno di questi, Luca Liguori, sarà qui con noi al Festincontro. Voce storica della Rai, dopo gli inizi del 1953, nella redazione milanese del giornale radio, come inviato speciale in 138 Paesi del mondo, ha vissuto in prima persona e raccontato i più importanti eventi che, nel bene e nel male, hanno segnato gli ultimi 50 anni dello scorso secolo: Vietnam, Falkland, Irlanda del Nord… ma non ha solo raccontato di guerre e tragedie.
Come giornalista esperto nel settore della scienza spaziale, vice corrispondente di Ruggero Orlando nella sede Rai di New York, nel decennio ’60-’70, Liguori ha seguito tutte le imprese del “Progetto Apollo” della Nasa, da Cape Canaveral e da Houston, fino allo sbarco sulla luna del 1969. Così come ha raccontato tutte le imprese spaziali italiane del San Marco dalla base mobile Ngomeni in Kenya, progettato dal professor Broglio.
Amico personale di Giovanni Paolo II e di Madre Teresa, ha raccontato nel suo libro, uno dei tanti da lui scritti, mezzo secolo di vita professionale e umana come storico giornalista della Rai.
Con “Whisky dopo il tramonto” Luca Liguori ci narra in ogni capitolo un’esperienza vissuta in prima persona… l’incontro con Ernest Hemingway e Gary Cooper, sorseggiando un whisky al Lawford’s hotel di Malindi, la partecipazione con lo Scià Reza Pahlavi e Farah Diba alla notte magica nel deserto di Persepoli, un incontro con Madre Teresa, siglato da un suo biglietto: “Dear Luke love others as God loves you. God bless you. M. Teresa m.c.”.
Ma non sarà solo Luca Liguori a commentare l’allunaggio.
Avremo con noi anche Letizia Davoli, giornalista scientifica di Tv2000, autrice e conduttrice del programma “C’è spazio”, dedicato all’universo e all’avventura dell’uomo nello spazio, realizzato con il patrocinio dell’agenzia spaziale italiana per parlare di stelle, pianeti, onde gravitazionali e vita extraterrestre con un linguaggio che coniuga la semplicità della divulgazione al rigore delle leggi della scienza. Letizia, reggiana di nascita ma romana di adozione, da più di vent’anni è stata inserita tra le quindici donne italiane più influenti del digitale. Motivazione: negli anni è riuscita a “sbriciolare” alla portata di tutti le teorie spaziali e le tematiche legate all’innovazione.
La passione di Letizia per galassie, intelligenza artificiali eccetera è di lunga data. Studentessa al Liceo scientifico Spallanzani di Reggio si è laureata in Astronomia all’Università di Bologna con indirizzo in Radioastronomia, affascinata dai buchi neri e dal progetto Seti con cui si cercano segnali di vita extraterrestre.
Dopo un master post-laurea in “Comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche” è approdata al giornalismo restando a Roma. Giornalista professionista dal 2000 a Tv2000 approfondisce i suoi grandi amori: la scienza, le tecnologie, l’ambiente, lo spazio.
A chi le chiede dei suoi progetti per il futuro risponde: “Sono tanti… ma mi auguro di non perdere mai l’entusiasmo e la capacità di emozionarmi davanti a nuovi progetti, mentre il consiglio lo rubo ad uno dei film preferiti dai miei figli e da me, Cars: «Il bello del viaggio non è arrivare ma godersi la strada»”