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Assemblea Diocesana 2013
Il messaggio di saluto del vescovo
Relazione del presidente diocesano

Sabato 19 ottobre 2013 - ore 16

Assemblea diocesana

Quelli che troverete chiamateli

Messaggio di saluto all’inizio dell’assemblea diocesana dell’Azione Cattolica
Mons. Massimo Camisasca


Cari amici,

desidero esprimervi innanzitutto la mia gioia di essere qui, di poter passare almeno un poco del mio tempo con voi. L'Azione Cattolica ha un passato glorioso. Io vi auguro di avere un presente glorioso e un futuro ancora più fecondo.

Il mio augurio riguarda proprio il vostro posto nella Chiesa, posto che si è andato configurando nei vostri inizi, centocinquant'anni fa, e confermando nelle vicende ecclesiali successive soprattutto nei primi vent'anni del secolo passato e poi durante il Fascismo, fino al dopoguerra e al Concilio. In tutte queste epoche l'AC ha saputo svolgere il suo compito in modo sempre nuovo, originale.

Vorrei potermi soffermare su questa lettura storica, ma non è questo il momento né il tempo. Speriamo ci sia in futuro. Desidero invece delineare attraverso tre parole il vostro compito nella Chiesa diocesana: comunione, comunicazione, collaborazione.

1. L'Azione Cattolica è nata dal rinnovamento ecclesiologico che stava preparando il Concilio Vaticano I e che verrà ripreso e approfondito dai movimenti biblico, liturgico, patristico, fino ad arrivare al Vaticano II.

Il cuore di questo rinnovamento è stato la riscoperta della vocazione battesimale, della sua importanza primaria nella Chiesa. La Chiesa non sono solo i preti e i vescovi, anche se la Chiesa non vive senza vescovi e preti (come loro collaboratori), perché non vive senza magistero e sacramenti.

La scoperta di essere Chiesa – che la Lumen Gentium esprimerà come Popolo di Dio, Corpo di Cristo – introduce in quell'ecclesiologia di comunione che è il cuore del Vaticano II. Ecclesia de Trinitate. Il primo compito dell'AC sta qui: ridare ai suoi membri il senso compiuto della Chiesa, la gioia di essere Chiesa. Si ha il senso vero della Chiesa quando si vive un rapporto sempre nuovo, personale e profondo con Gesù. «Sia Gesù in voi, siate voi in Lui, fino alla fusione della vostra vita con la vita di Lui» – affermava Pio XII in un radiomessaggio del 1953 all’Azione Cattolica Italiana. «Vedete, giudicate, ragionate secondo Dio… Vorremmo che foste come il sole, il quale riscalda e vivifica. Il calore del vostro amore riscaldi le persone e le cose che vi circondano. Fate distinguere in ogni luogo la vostra presenza col fervore della vostra carità».

Aiutateci a scoprire la Chiesa, a vivere la Chiesa, a scoprire e vivere i suoi orizzonti missionari che abbracciano tutto il mondo, a vivere il suo momento, la sua ansia missionaria che nasce dalla carità.

2. Una seconda parola: comunicazione. Nella nostra Chiesa vivono molti mondi ecclesiali, interessanti e validi, almeno molti tra loro, ma che si concepiscono spesso come autosufficienti. Questo provoca limiti di ogni genere nella missione della Chiesa, ma soprattutto impedisce di guardare ad essa come ad un corpo solo, arricchito dalle diversità. Non c'è comunicazione o, almeno, questa comunicazione è insufficiente.

Comunicare vuol dire avere stima reciproca che deriva dalla fede comune. Vuol dire conoscenza, coraggio di comuni iniziative. Senza moltiplicare occasioni e strutture, senza disprezzare nessun carisma, nessun dono. C'è parecchia polarizzazione nella nostra Chiesa e poca comunicazione.

3. Infine collaborazione. Senza collaborazione tra sacerdoti, diaconi, laici, come si sperimenterà la comunione? Come la si vivrà? Come la si vedrà, quale “segno sul monte”? Dobbiamo fare molto cammino in questa direzione, ma sono fiducioso. Certo, sto spendendo tutte le mie energie per aiutare preti, diaconi e laici a camminare su questa strada.

Vorrà l'Azione Cattolica diocesana accogliere queste mie brevi tracce di percorso, vorrà riflettere su questo? È quanto vi chiedo, inaugurando così un dialogo che ha avuto finora due momenti: l'incontro con il vostro Consiglio e ora con la vostra Assemblea.

Auguro a tutti voi un anno fecondo, sereno, felice nella scoperta della Chiesa che è la vita della Trinità nel tempo.


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