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Campo scuola giovanissimi alla scoperta di Don Tonino Bello

Dalla testa ai piedi – Vieni a… servire in Puglia!

dal 24 al 31 agosto 2014


Quando è stata ora di decidere quale sarebbe stata la meta del campo 2014, ci siamo radunati come equipe davanti alla cartina dell'Italia e, dopo uno sguardo veloce alle "solite mete", l'occhio ci è caduto… in basso: "Perchè non andiamo in Puglia?!" Del resto, il titolo nazionale è "Dalla testa ai piedi", quale modo migliore per attraversare la penisola!!! Che il nostro destino sarebbe stato così a sud l'abbiamo capito quando abbiamo scoperto che questo slogan era proprio stato coniato da don Tonino Bello, vescovo pugliese dal vissuto vivacissimo e ricchissimo, figura assolutamente da far conoscere ai giovanissimi! E così, eccoci partiti per un viaggio molto lungo, ma senza problemi grazie al mitico autista Roberto! La prima tappa è stata l'inaspettata Ortona dove, con la s. messa, celebrata dal nostro assistente don Francesco Avanzi, abbiamo consegnato nelle mani del Signore il campo. Qui siamo stati accolti dai parrocchiani e da alcuni membri del consiglio diocesano con uva fresca, bruschette al pomodoro e una rapida visita al Castello Aragonese, dove abbiam scattato i primi selfie!.

Il viaggio è proseguito fino a Bisceglie, località turistica nei pressi di Bari, dove i Padri Vincenziani ci hanno ospitato per tre notti permettendoci in semplicità di riposare mente e corpo! Durante il nostro breve soggiorno abbiamo potuto incontrare il primo testimone, Don Vito, parroco della cattedrale di Molfetta, che ci ha raccontato come l’incontro con don Tonino abbia cambiato la sua vita e il servizio pastorale… “Amare Cristo e i poveri, tutto il resto non conta!” queste le parole di don Tonino che ci hanno svegliato e ricordato qual è il punto di partenza, il centro... Nel duomo di san Corrado, incontriamo anche noi, come a suo tempo don Tonino, la scritta “collocazione provvisoria” accanto all’imponente crocifisso! Posto nella sagrestia, ci ricorda come la croce sia provvisoria e lasci presto spazio alla luce e alla pace della risurrezione.

Ma la Puglia è anche terra di re e imperatori e quindi perché non fermarsi per una visita a uno dei castelli più gettonati dai libri di storia? Castel del monte, con le sue tante legende e curiosità, ci invita a essere precursori dei tempi e ad andare controcorrente nonostante le resistenze del mondo che ci circonda. Federico II ci da il coraggio per puntare in alto!

Dalla testa…agli occhi! Siamo pronti per incontrare i fratelli della Casa della Divina Provvidenza, fondata da don pasquale Uva agli inizi del Novecento a Bisceglie, accompagnati da suor Maria alla ricerca dei loro sguardi, “scrigni di tenerezze e di paure, di solitudini e di speranze”. Ricorderemo la condivisione del nostro pranzo con gli ospiti della casa, ma soprattutto Felice, 86 anni, la sua saggezza e lucidità, la fede e l’amore per i giovani, le parole che piano piano penetravano nei nostri cuori e ci catturavano commovendoci! "Ci sono persone che hanno le gambe ma non sanno dove andare... l'importante è camminare con l'anima". Un pieno di emozioni e regole di vita che piano piano ci stavano preparando ai giorni del servizio…

Dopo una sosta pomeridiana nelle limpide acque della costa, la santa messa nella cattedrale di Molfetta, sede episcopale di don Tonino, dove sono conservati ancora il suo pastorale di legno e la mitra; a seguire una serata a base di taralli, pizza e giochi “senza frontiere” in compagnia dell’ACG di Molfetta, ci prepara a lasciare l’alta Puglia e a partire sempre più curiosi di incontrare don Tonino!

Dagli occhi… al cuore! Eh sì arriviamo presto nel cuore della Puglia! Alberobello, con i suoi candidi trulli ci da il benvenuto e ci fa pregustare già il caldo sole del Salento!! E, dopo una sosta veloce nella chiesa-trullo, giù in discesa fino a Gallipoli, famosa località balneare, dove abbiamo il tanto atteso incontro con don Salvatore, parroco della chiesa di Sant’Antonio e amico fidato di don Tonino, e la signora Agata, che da mesi insieme a altrettanti volontari prepara con gioia il nostro arrivo. Dal loro servizio abbiamo cominciato a percepire che cosa don Tonino intendesse per “chiesa del grembiule”: la gratuità del servizio, i gesti concreti silenziosi, l’apertura alle sofferenze dei fratelli, il perdono, i sorrisi, la speranza, la condivisione della vita con gli ultimi. Come dimenticare la testimonianza di Benjamin, profugo iraniano, accolto da don Salvatore nella canonica dal suo arrivo sulle coste pugliesi, e oggi fornaio provetto a Gallipoli? E la cena tipica a base di insalata di mare, mozzarelle, frisa e anguria? O il giovane don Dario scatenato in una pizzica frenetica?

Ma è tempo di…”sporcarsi le mani”! E allora, come ci ricorda il nostro amato Papa Francesco, nella carità abbiamo messo in gioco tutto noi stessi nel servizio verso i fratelli che la società lascia oggi ai margini. Gianluca, Salvatore, Angelo, Sergio, Gabriele, … sono solo alcuni degli amici che abbiamo incontrato nel Centro di riabilitazione dei Padri Trinitari di Gagliano del Capo (LE) e altrettanti sono gli anziani con i quali abbiamo condiviso momenti indimenticabili presso la casa…di Leuca. Danze improvvisate, laboratori creativi, partite a briscola, preghiera “alternativa”, abbracci e risate incontenibili, hanno segnato i nostri due giorni di servizio e ci hanno permesso di sperimentare che cosa significa RICEVERE e “aprirsi agli altri”, alla diversità, superando le nostre paure iniziali.

È don Gigi Ciardo, parroco di Alessano, uno dei pochi ad aver accompagnato don Tonino dai primi anni di episcopato fino alla malattia, a scuoterci con la sua forte testimonianza e a guidarci alla scoperta della quotidianità di don Tonino Bello, grazie alla visita della casa natale. Il letto, l’amata fisarmonica, la biblioteca, la bandiera della pace portata a Sarajevo nel lontano 1992, le foto, ci ricordano la sua semplicità di vita, la grande cultura e l’amore del popolo pugliese per il vescovo Tonino. E quando arriviamo difronte alla tomba nel cimitero di Alessano, capiamo che il nostro pellegrinaggio è sempre stato accompagnato... La brezza del mare e il vento che sfiorava i nostri volti commossi, hanno introdotto a sorpresa di tutti, educatori compresi, l’ultimo testimone (scambiato per il giardiniere!), il fratello Trifone Bello, che con grande generosità ci ha offerto parole di speranza e di coraggio: una sorta di mandato per il nostro rientro a casa… “Ragazzi, mordete la vita! Appassionatevi della vita!”

E dopo una visita alla città vecchia di Gallipoli, bagni di sole e tuffi nelle cristalline acque del Salento, siamo pronti per risalire la penisola verso Loreto, ultima tappa del nostro viaggio. Perché Loreto? Santuario costruito per accogliere la santa casa di Nazareth, Loreto ci riporta alle origini della nostra fede e ci ricorda l’amore di don Tonino per la Vergine Maria, protagonista di numerosi suoi scritti. Maria, donna feriale, donna dell’attesa, donna del servizio, invita anche noi a dire con umiltà, purezza e semplicità il nostro “sì” al Signore, e ci aiuta ad abbandonarci con fiducia a Lui, per poter stendere in volo la nostra “ala” e assaporare “l’avventura della libertà”. Proprio come ci ricorda don Tonino, nella certezza che accanto a noi c’è sempre una “ala di riserva” per volare!

E dopo canti, balli, scherzi notturni, passaggi di testimone… rientriamo nelle nostre parrocchie (Guastalla, Bagnolo, Correggio, Montecchio, Bibbiano, Reggio Emilia, Massenzatico, Arceto, Canossa, Cadelbosco, Rubiera, Albinea,…) felici per avere da oggi nuovi compagni di viaggio, ma soprattutto uno in particolare, amante dei giovani, dei poveri, della vita e della pace… Grazie don Tonino!!

Possiamo volare solo “rimanendo abbracciati!”… Vi aspettiamo, ragazzi, carichi per una nuova avventura tutta da… volare insieme!

Equipe ACG

Il servizio visto dai ragazzi

Una mano che accoglie.
Una mano che stringe un'altra mano.
Una mano che suona la chitarra.
Un battito di mani.
Uno sguardo che racconta tanto. Un sorriso. Una risata.
Ecco cosa mi circonda… E dentro di me?
Un'immensa gioia! Gioia allo stato puro!
La gioia di mettersi in gioco! La gioia che ho provato nel ballare per ore abbracciata alla signora Maria.

In quell'abbraccio, che non mi avrebbe lasciata andare per nessuna ragione al mondo, ho incontrato la tenerezza di Dio; quello sguardo disorientato e quel sorriso senza denti emanavo una luce unica e inimitabile; in quel volto era racchiusa la bellezza autentica, quella che salva il mondo!

In quel momento le sue sofferenze erano le mie, la sua gioia era la mia!

Perchè alla fine il servizio è questo: entrare nell'intimità dell'altro, dilatare il nostro cuore per incontrarlo, compiere piccoli gesti che diventano grandi se condivisi con persone che senza di te non potrebbero farli.

Miriam - Correggio

Il tema spiegato dal nostro assistente

Perché un campo dell’Azione Cattolica giovani in Puglia, sulle tracce di una figura come don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, morto nel 1993, oggi servo di Dio dopo la chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione?

Credo tutto nasca dal desiderio di aiutare i nostri giovanissimi, i ragazzi delle superiori, ad essere giovani e cristiani “dalla testa ai piedi”, come recita il titolo slogan del campo.

Don Tonino è un vescovo che ha saputo davvero trovare le parole per comunicare ai giovani la fede. Della giovinezza aveva tutto: entusiasmo, speranza, sensibilità mentre parlava di vita, libertà, pace, solidarietà. Soprattutto aveva i sogni, l’audacia delle spinte in avanti, un po’ folli, gli occhi semplici e incantati ci chi sa contemplare le cose belle, di chi guarda al futuro e lo immagina a colori, malgrado tutto. Lo slancio di chi sa fare i conti con la realtà, ma anche e soprattutto sa osare l’oltre.

Vescovo giovane quindi, ma anche adulto credibile, solido punto di riferimento per tutti, che ci ha mostrato in prima persona come sia possibile vivere i valori del Vangelo nella Chiesa.

Le sue parole sono state la nostra guida, in questi giorni passati insieme, per delineare un giovane di AC vero, cristiano “fino in cima”, fino alla santità.

Potrei dire, come ricorda don Tonino in suo scritto quaresimale, a partire dalla TESTA, perché si sente amato, conosciuto, e comincia ad intuire un desiderio vero di conversione e di seguire Gesù. “Io vi abbraccio ad uno ad uno e dico guardandovi negli occhi: TI VOGLIO BENE”, dice don Tonino nel suo testamento, facendosi quasi eco dell’amore e della predilezione di Dio Padre per ciascuno di noi e dei nostri giovani.

Per passare agli occhi, che immaginava capaci di guardare il fratello, riconoscerne il volto nella sua individualità e ricchezza irripetibili. “Ogni volto, una cometa” è lo slogan che ci ha guidato nell’incontro con il volto dei tanti personaggi, testimoni, amici incontrati, nel desiderio di riconciliarci con il volto dell’altro e, in fondo, con quello di Dio.

Il giovane AC ha poi un CUORE di carne, che sa amare e vuole cercare la felicità nella sua vita giocandosela bene, senza abbeverarsi troppo a sorgenti inquinate.

Ha mani pronte a servire, a darsi da fare in concreto.

E, infine, il giovane delineato nel nostro campo ha piedi pronti a mettersi in movimento, ad incontrare la gente, specie i coetanei, nelle strade, nei luoghi di vita, nella scuola, per “non rischiare di arrivare come locomotive alla stazione della Trinità senza essere passati per il mondo e per i fratelli”.

I piedi nostri, certo, ma il cammino non si ferma fino a quando non arriviamo ad incontrare anche i PIEDI dei fratelli, facendo diventare il GREMBIULE del servizio un vero e proprio stile di vita. Quando matura un ragazzo? Quando si mette a servizio degli altri, diceva don Tonino.

Insomma, da questo cammino esce un giovane preparato, critico, che lascia trasparire la gioia del Vangelo e senza paura va, ama Gesù Cristo e la gente, specie i poveri, morde la vita. “Devastato dalla passione” (dice letteralmente don Tonino) di edificare una Chiesa locale e una parrocchia più bella, più accogliente e attraente per tutti”.

Cosa voglia dire in concreto “mordere la vita” per i nostri giovani dell’ACg di Reggio cercheremo di capirlo meglio nel corso del prossimo anno associativo. Per ora, abbiamo posto i frutti di queste giornate e il futuro del nostro cammino sotto la protezione della Vergine Maria, che abbiamo pregato nella Veglia conclusiva nella Santa Casa del Santuario di Loreto.

Don Francesco Avanzi


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