Sala gremita e non solo donne. Tutti per lei, per Costanza Miriano, la simpaticissima "Littizzetto cattolica", una che sa far ridere senza mai essere volgare, una che ti fa pensare perché spalanca il mondo del quotidiano con l'acume che solo i grandi giornalisti e le grandi mamme hanno. Lei si barcamena tra entrambi i ruoli e con la grazia di Dio sembra le riescano bene entrambi.
A guardare i suoi occhi pieni di gioia e le sue parole sempre entusiaste, che sanno fare breccia nei cuori degli uditori, c'é da credere che Cristo, lei e la sua famiglia, la stiano seguendo davvero.
Due libri (e due successi editoriali imprevedibili) che parlano alle donne e che chiedono loro, come già fece San Paolo, di essere sottomesse, non é certo cosa di tutti i giorni. Ma se nella lettura esilarante delle piccole grandi difficoltà di ogni giorno, scopri con l'autrice che stare sottomessa significa essere il basamento per il tuo sposo e per la tua famiglia (e quindi per tutta la società) allora ti spieghi perché Costanza sia seguita (nei libri e nel suo blog) da un gruppo così eterogeneo di fans. Ragazze, fidanzate, giovani donne, mamme alle prime armi, genitori di figli adolescenti che vorrebbero quasi aderire a un ipotetico e ilare circolo di alcolisti anonimi (per dire "sì, anch'io ho un figlio adolescente...").
Ho sentito persino alcune giovani donne che si erano allontanate dalla madre Chiesa e che hanno letto con interesse i suoi libri dire di avere riscoperto una vocazione e un senso nella propria vita di donne. Sarà la proposta senza sconti che la Miriano ci ripropone con determinazione e sagacia, nel solco del Magistero e della Parola, sarà il suo modo di fare di una che davvero nel mondo ci vive (col suo essere giornalista forse é più semplice sentirla vicina), ma era ora che qualcuna finalmente parlasse chiaro. La Miriano ha il gran merito di aver reso contemporaneo il messaggio primo (ma non primitivo) della Genesi.
Perché dà valore alla donna (e all'uomo) per ciò che é il progetto di Dio: due creature splendide, pari in dignità e pure differenti, che proprio in questa bella differenza (nel senso etimologico proprio del portare all'altro) realizzano pienamente la loro vocazione. Oltr'Alpe i padri che vogliono fare i padri vengono già multati a difesa dei "genitori 1" e dei "genitori 2". A Reggio Emilia, venerdì, più di un centinaio di persone ha applaudito alla bellezza della differenza dell'uomo e della donna, riscoprendo la specificità dei ruoli che Dio ci ha dato.
E noi? Da che parte vogliamo stare? "Chi dite che io sia?" Alla domanda di Gesù siamo chiamati a rispondere anche noi.
Annamaria Patini Dalla Salda
«Chissà se è davvero simpatica come sembra dai suoi libri?»
«Magari è solo merito del suo bel modo di scrivere»…
Forse è per toglierci questa curiosità, o perché affascinati dai suoi libri controcorrente, che ci siamo ritrovati in tantissimi al Centro Giovanni XXIII di Via Prevostura venerdì 12 aprile. L’incontro, aperto a tutti, era inserito nel ‘Progetto Famiglia’ e nel percorso biennale per fidanzati ‘Tobia e Sara’ di Azione Cattolica.
All’ora dell’aperitivo (ci piacerebbe!) eravamo lì, donne di ogni età, ma anche mariti e fidanzati attirati dall’allegria e freschezza con cui Costanza Miriano racconta le avventure/disavventure delle mogli e delle madri impegnate a tenere insieme i pezzi di una vita sempre più a incastro.
L’importante, ci ha fatto capire Costanza, è farlo con allegria, autoironia, gioia… perché noi DOBBIAMO essere felici in quanto cristiani.
E quanto scopri che anche lei come te tenta da una vita, senza successo, di arrivare puntuale UNA VOLTA all’allenamento di suo figlio o all’assemblea di classe, pensi con sollievo: ‘Ma allora non sono solo io!!’
Tutte noi fingiamo di essere rassegnate ai ritardi, alle dimenticanze, al pezzo di biscotto appiccicato alla giacca… ma in realtà ci sentiamo un po’ sconfitte e un po’ scontente. E questo non è giusto, dobbiamo riportare le cose al loro posto, dare loro un giusto valore, aiutate dai nostri mariti che, è vero, non danno retta ai nostri sfoghi prima che sia finita la partita ma, in fondo, è proprio così che ci insegnano a ‘mollare’ qualcosa se non è proprio fondamentale.
Costanza Miriano sarà anche, come dice lei, ‘appena sotto al mocio vileda’ nella gerarchia della Redazione RAI in cui lavora come giornalista, ma molto probabilmente le sue colleghe che ‘partono per Fukushima senza neanche passare da casa’ non hanno la sua simpatia, la sua passione per la famiglia, il suo senso delle priorità, la sua immediatezza nel far capire che, a volte, saper stare sotto, è segno di grande forza e intelligenza, e non c’è niente di umiliante nel saper accettare -quando occorre- questo compito che fa parte dell’essere moglie e, più in generale, donna.
È un messaggio rivoluzionario quello di Sposati e sii sottomessa (2011, Vallecchi), e il titolo Sposala e dona la vita per lei (2012, Sonzogno) potrebbe terrorizzare il genere maschile, ma in realtà questa donna giovane e dinamica ci ricorda la bellezza del matrimonio cristiano, che può sempre fare affidamento nella forza del sacramento e della preghiera per superare gli inevitabili alti e bassi di questa bella avventura.
Cristina Caselli