«Fatti di voce», per riafferrare le relazioni e camminare insieme al Vangelo
Dopo “Questione di sguardi”, quest’anno ci inoltriamo nella suggestione offerta dalla parola VOCE.
“Fatti di voce” è, infatti, il titolo del percorso formativo che anche quest’anno l’Azione Cattolica, come da suo specifico carisma, continua a proporre agli adulti.
Ma di quali adulti parliamo? La “categoria” adulti, la sociologia lo insegna, comprende una larga porzione di persone, nella quale inseriamo oggi diverse generazioni (i 30/40enni, i 50enni, i 60enni, 70/80enni e oltre) molto diverse tra loro, anche per cultura e modalità di crescita alla fede.
L’Azione Cattolica nazionale ha colto con efficacia la provocazione di parlare a tutti gli adulti, soprattutto, a quei tanti adulti più giovani, “portatori sani di domande”, adulti poliedrici e multitasking, con attitudini ed interessi sempre meno definiti, a volte con ferite familiari alle spalle e lavoro variabile. Adulti che hanno bisogno prima di tutto di essere riconosciuti e rassicurati nel loro cammino di vita, anziché ricevere risposte pre-confezionate.
L’approccio metodologico che da anni accompagna i moduli formativi AC viene, perciò, adattato efficacemente ai bisogni ed al contesto storico attuale. Usando linguaggi diversi, tempi ottimizzati, stimoli culturali vari, accogliendo la domanda di spiritualità, senza la pretesa di avere a breve risposte apertamente religiose, la proposta cristiana viene seminata immediatamente dentro la vita concreta della persona.
Una formazione storicamente trasmissiva (conferenza/relatore con parole vere e buone = formazione della persona= decisioni giuste per la mia vita) ha lasciato il posto a stimoli rinnovati, per ri - abituare ciascuno a porsi domande, ad ascoltare l’altro e la sua percezione della realtà, a credere in una promessa di bene per ciascuno a cui forse non si era più abituati, a convenire su scelte concrete solo dopo averle onestamente e profondamente condivise.
Gli incontri concedono tempo e spazio a tutte le dimensioni della vita della persona: - la riflessione personale sulla propria vita (il “tempo del taccuino”); - la condivisione e l’arricchimento reciproco del gruppo; - l’ascolto della Parola, in grado di illuminare la nostra vita concreta; - l’approfondimento e la scelta di impegnarsi, sia nella dimensione personale che in quella comunitaria e /o civile per piccoli passi di testimonianza in grado di cambiare in meglio la vita, propria e altrui (“Cerco fatti di Vangelo”).
Si tratta di cinque tappe annuali, modulabili in un numero di incontri che ciascun gruppo può stabilire, in base alla opportunità/ disponibilità.
Ogni tappa verte su tre momenti:
Si sosta su alcune domande, sollecitati da situazioni molto concrete (gioco, video, canzone, immagine...). Questo è un momento molto prezioso, capace di suscitare molta gratitudine…dare tempo alle persone di riflettere su di sé non è per niente scontato. A questo momento segue una breve condivisione (non discussione), tra chi desidera condividere quanto ha riletto dentro di sé.
È il tempo dell’ascolto di un brano di Vangelo, legato al tema della tappa.
Una breve introduzione lo contestualizza. Il resto del tempo è dedicato ad una lectio silenziosa e solo eventualmente condivisa, perché sia la Parola a parlare, innanzitutto al cuore di ciascuno.
Al termine della Lectio, sarà la Parola a suscitare la preghiera personale condivisa.
Ascoltando la testimonianza di “fatti di Vangelo” (in collegamento o in presenza), si viene quindi sollecitati a prendere posizione e a concordare
insieme segni concreti che nascano dalla condivisione della vita e della Parola che interpella. È il tempo della testimonianza, nella quale man – tenersi.
Prima di tutto, CHI occorre? Un animatore del gruppo che conosca il metodo e sappia gestirlo bene, come punto di raccordo perché ciascuno possa sentirsi accolto.
Quindi, la consapevolezza che la pastorale procede ormai “a goccia” piuttosto che per grandi convocazioni. Di conseguenza, il desiderio di invitare tutti con grande umiltà e di accettare la piccolezza del cammino, perché il vero risultato è la sfida di essere insieme, pur nella fatica.
Sono trascorsi, infatti, due anni complicati, con i quali non abbiamo, forse, fatto del tutto i conti, sia personalmente che come comunità.
Viviamo tentati dal sentirci bene anche senza gli altri e con l’illusione di chiudere questa “parentesi” della vita per rimetterci tutti a correre come un tempo.
Anche nella comunità, come adulti impegnati, coltiviamo forse il desiderio di “recuperare” semplicemente il tempo rimasto “sospeso”, illudendoci che questo aiuterà noi e tutte le persone a vivere e celebrare la fede esattamente come prima (“Si è sempre fatto così!”).
Come ci invita a fare il Sinodo indetto da Papa Francesco, abbiamo invece bisogno di ri - prendere consapevolezza dei passi nostri e altrui, e di investire su scelte più coraggiose, prendendoci cura di tutte le domande. Per riafferrare relazioni allentate o perdute ed accogliere le diverse “andature” che nel frattempo ciascuno ha assunto.
Questo percorso, proposto attraverso un testo scritto a livello nazionale, opportunamente “sbriciolato” in cinque Power Point e in diversi allegati modificabili in Word, direttamente scaricabili da ogni parrocchia dal sito dell’Azione Cattolica Diocesana, a partire dal 15 di settembre, vorrebbe essere un utile strumento a disposizione di tutti quei gruppi adulti “orfani” di un accompagnamento significativo, aperto alla costruzione di laboratori di fede mai scontati, liberi e coinvolgenti.
Il gruppo testi è a disposizione delle unità pastorali che volessero approfondire la proposta annuale.
Chiamati ad essere evangelizzatori testimoniamo con passione il nostro essere cristiani nei luoghi che frequentiamo, con le persone che incontriamo.
È questione di “fatti” che si realizzano, di incontri che accadono, di parole che ricordano, grazie allo Spirito, la Parola.
La nostra voce diventa allora strumento con cui Dio si fa vicino, dona la sua forza, ama, dà senso all’esistenza di ognuno.
Attraverso un itinerario in Cinque Tappe “Fatti di voce” si presta a creare percorsi trasversali e originali da realizzare all’interno dei gruppi di A.C. ma anche al di fuori di essi.
Il viaggio di evangelizzazione dei discepoli è anche il nostro viaggio
Essere testimoni non è altro che dire: “Io l’ho incontrato”
Nell’intimità è possibile scoprire da dove Egli tragga forza ed ispirazione
Gesù ci chiede di non stancarci di coltivare il buon grano anche in mezzo alla zizzania
Gesù incontra e ha compassione dell’umanità perché vuole la comunione
L’Equipe Diocesana Adulti