Pietra miliare del cammino delle famiglie Ac è stato, lo scorso novembre, il tradizionale corso di esercizi spirituali predicato dal vescovo di Livorno da sempre amico dell’Ac di Reggio monsignor Simone Giusti a Calambrone, alla presenza di un centinaio di persone.
Il titolo “Come è bella la famiglia bella” era già di per sé un programma per contemplare il grande mistero di grazia presente nel matrimonio, che chiede di essere custodito, circondato di libertà e rispetto, per vivere “un mistero grande”.
Il vescovo ha iniziato le sue meditazioni evidenziando che oggi da una parte risulta una situazione di crisi dell’istituto familiare, ma, dall’altra, nelle nuove generazioni è fortemente presente il desiderio di famiglia. Nell’enciclica “Redemptoris hominis”, ha affermato don Simone, san Giovanni Paolo II insegna che “l’uomo non può vivere senza amore”.
Ed è questa la pienezza di vita e di amore a cui aspirano i più giovani, quando l’affetto li spinge a cercare la relazione con l’altra persona in una relazione di reciprocità.
Ma l’innamoramento e i sentimenti che lo accompagnano, aspetti sinceramente positivi, vanno coltivati ed avvalorati, nonostante un clima, quello di oggi, piuttosto difficile, quello di una società in cui il corpo, in particolare quello della donna, è spesso presentato come oggetto e fonte di piacere.
Proprio per questo gli adolescenti, “assediati” dal clima fortemente erotizzato, possono essere aiutati da esperienze di volontariato e/o condivisione nei gruppi parrocchiali per giungere ai valori importanti della maturità affettività: il pudore e la castità.
Così anche nel periodo dell’innamoramento la coppia è in grado di riconoscere e scoprire sempre più l’amore di Dio, le cui tracce si trovano già nell’animo umano.
E dopo questo quadro generale don Simone ci ha gradualmente e acutamente presentato il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia con una carrellata dei principali documenti della Chiesa a proposito della famiglia: la “Gaudium et Spes”, la “Humanae vitae” di Paolo VI, la “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II, la “Deus caritas est” di Benedetto XVI, la “Lumen fidei” di papa Francesco, con una riflessione particolare sul Vangelo della famiglia e la legge naturale.
La riflessione è poi continuata fino ad insistere sulla formazione di una pastorale che stimoli la partecipazione della famiglia nella società; famiglia non solo oggetto di potere da parte dello Stato, ma desiderosa di recuperare il suo ruolo come soggetto sociale.
Giusti ha poi tracciato un quadro affascinante della famiglia di Nazareth a cui la Chiesa si rivolge per affidare le famiglie nella loro realtà concreta di gioia, speranza, dolore.
Come allora aiutare le persone che si affacciano al matrimonio?
Accompagnando il loro desiderio di famiglia, di legame forte e duraturo, per tutto il ciclo della vita in stretta collaborazione famiglia/parrocchia, vivendo con una particolare attenzione le feste liturgiche come momenti preziosi per cogliere la verità dell’amore fedele ed indissolubile.
le famiglie e i fidanzati di Ac