Due giorni formativa per l’Azione cattolica regionale a Veano, presso Piacenza. Al centro il prossimo convegno di Firenze della Chiesa italiana e gli orientamenti per il triennio
‘Narrare l’uomo con gli occhi di Gesù’: un titolo sfidante e per certi versi complicato da interpretare, ha accompagnato i lavori della due giorni regionale di Azione cattolica a Veano, presso Piacenza. Due giorni di lavoro intenso, partecipato (tutte e 15 le diocesi della regione sono state rappresentante per almeno un giorno, con in totale tra sabato e domenica circa 120 persone), caratterizzato da un clima molto positivo e ricco di spunti grazie agli interventi dell’assistente regionale unitario, don Giancarlo Leonardi, di Pierpaolo Triani (docente alla Cattolica a consigliere nazionale di Ac) e del presidente nazionale dell’associazione, il parmense Matteo Truffelli che negli scorsi trienni ha ricoperto l’incarico di delegato regionale di Ac.
Don Leonardi ha aperto i lavori del sabato, incentrati su prossimo convegno di Firenze sul nuovo umanesimo cristiano, a partire da quattro verbi, o meglio da due coppie di verbi. Nascere e morire, cadere e rialzarsi: “Nascere e morire, i due verbi di fondo. L'uomo è questo, è colui che nasce: una cosa enorme. Usciamo da una teologia che dice che l'uomo è anima, ma nascere significa che sei corpo. Occorre recuperare la fiducia (proprio perchè ho un corpo ho mille paure) e la convivialità di cui il Vangelo è pieno. E l’esperienza durissima della morte, della fine, della separazione, della lacerazione. E poi cadere e alzarsi, su cui Gesù ha raccontato tutta la bellezza dell'uomo. L’Evangelii Gaudium di Francesco ha questo fondamento e questo rigore teologico”. Don Leonardi ha posto altri tre verbi: “Ascoltare: l'uomo è colui che ha bisogno di ritrovare la parola sulla sua vita, che ha bisogno di vivere il connubio tra parola e silenzio. Vedere: l’uomo si accorge di ciò che vive e prende consapevolezza. Toccare: è una delle azioni più belle e caratteristiche di Gesù, che continuamente tocca, rompendo ogni distanza, trasmettendo passione, energia, sentimenti, emozioni. Chi è l'uomo? – ha concluso l’assistente -. Questo mistero-bellezza, una vicenda incontrata dalla domanda dell'altro, in quanto amato”. Il professor Triani è entrato nel merito del convegno, a partire da questi spunti: “Perchè anche oggi, come sempre, ci chiediamo che significato diamo alla vita umana? Il tema di Firenze, il cammino della Chiesa, va proprio in questa direzione. Vogliamo riproporre oggi alla coscienza delle persone questa domanda 'che significato dai alla tua vita?'. Quale è il senso della tua vita? Nella consapevolezza che oggi ci sono molti umanesimi ma anche molti disumanesimi. Possono ancora i gesti, le parole di Gesù risorto scuotere le persone? Questo è il tema, la domanda che la Chiesa vuole riproporre”. Triani ha posto altri cinque verbi, tratti dall’Evangelii Gaudium e meditati dalla giunta preparatoria al convegno (di cui fa parte): “Uscire, ne siamo capaci? Annunciare, la parola buona. Abitare, stare con le persone nelle situazioni. Educare, la Chiesa è capace di educare, di suscitare tramite un appello, o solo di regolare? Trasfigurare, le nostre comunità sono capaci di porre gesti dissimili dalla normalità?”. Infine tre modalità con cui Gesù legge la vita quotidiana: “Legge la vita da figlio, non fa cose diverse da altri uomini, ma legge quelle cose da figlio. E se leggo questa storia la leggo credendo che siamo figli c'è un amore che ci sostiene. Altra lettura, da fratelli. Noi siamo fratelli e uno solo è il Padre. E terzo, il più difficile, Gesù legge la vita e ci ricorda lo sguardo dell'uomo salvato. L’uomo affronta la quotidianità della vita nella speranza che il bene è più forte, che il male non ha l'ultima parola. La Chiesa non c'è che per questo”.
Infine il presidente nazionale, Matteo Truffelli, che ha proposto in modo originale gli orientamenti del triennio associativo: “Vogliamo aiutare le persone che incontriamo a fare l'esperienza dei discepoli dei Emmaus, scoprire il Signore che cammina accanto a noi. All'Ac è chiesto di aiutare le persone a scoprire nella loro vita i segni dell'amore del Signore”. “Abbiamo scelto – ha proseguito - di strutturare il cammino sui tre verbi che il Papa ci ha affidato: rimanere con Gesù, andare per le strade, gioire nel Signore, tre azioni vissute contestualmente. E’ l’invito forte a fare sintesi nella vita di ciascuno di noi e della stessa associazione”. L’icona del triennio è il seminatore “a cui non è dato di scegliere stagione, il campo, i tempi; è data solo la scelta di uscire e gettare il seme in modo abbondante, ecco come vogliamo essere associazione in questo triennio. Un'Ac in uscita per una Chiesa in uscita”. Truffelli ha parlato di parrocchie come “periferie, uno dei pochi luoghi rimasti in cui le persone possono contare e sperare di essere accolti nella loro povertà e difficoltà”, e ha citato Evangelii Gaudium 33 “non possiamo accontentarci di fare le cose come sempre, dobbiamo abbandonare il ‘si è sempre fatto così’ attraverso una ricerca comunitaria. Ci viene chiesta la capacità di guardare in modo diverso al nostro tempo per chiedersi di cosa c'è bisogno, senza accontentarsi di gettare la rete sempre dallo stesso lato della barca. Ci viene chiesto di essere una associazione che aiuta le nostre parrocchie e le nostre diocesi di essere Chiesa in uscita, che corre incontro alla vita delle persone. Il pastore deve avere l’odore delle pecore, all'Ac è chiesto di avere odore della strada, della scuola, del cinema, del supermercato...”.
Non è mancata la visita del vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, mentre il vescovo delegato per il laicato della Conferenza episcopale regionale, mons. Andrea Turazzi vescovo di San Marino-Montefeltro, ha partecipato ai lavori di domenica, ha presieduto la celebrazione eucaristica e ha incoraggiato con forza l’Ac della nostra regione, grazie a una presenza davvero paterna e attenta.
L’organizzazione della due giorni è stata curata dalla delegazione regionale, formata dal delegato, Paolo Seghedoni, dall’assistente unitario don Giancarlo Leonardi, dagli incaricati adulti Marco Piolanti e Gabriella Pivi, con l’assistente don Paolo Rubbi, da quelli giovani, Ilaria Balboni e Jenny Camprini, Acr, Clara Micconi ed Edoardo Russo, Msac Francesca Cappelli e Michele Giovanardi e Mlac, Fabio Minieri, oltre che dalla straordinaria accoglienza dalla diocesi di Piacenza, grazie alla presidente diocesana Elena Camminati.
Paolo Seghedoni
(delegato regionale)