Sabato notte, mentre in centro a Roma era in corso la veglia organizzata dall’Azione Cattolica Italiana, da Reggio partivano due pullman dell’AC diocesana, pieni fino all’ultimo posto! Guidati dall’assistente generale don Francesco Avanzi, erano più di 100 i pellegrini convenuti, con varie motivazioni ed età: oltre a nutriti gruppi di giovani (in particolare di Correggio e Montecchio), qualche famiglia, coppie, amici… da segnalare anche la presenza di un gruppetto di pellegrine polacche, organizzatissime con tanto di gadget!
Dopo una notte di viaggio, la comitiva è arrivata in centro a Roma alle 6, sotto un cielo non molto accogliente. Nonostante la prima intenzione di seguire la S. Messa in via dei Fori Imperiali, il desiderio palpitante di raggiungere san Pietro ha prevalso, a costo di sgomitare per avere un po’ di spazio. Così siamo riusciti, tramite maxischermo, a seguire la celebrazione da Castel S’Angelo, con la gioia di poter lanciare sguardo a Pietro sullo sfondo, mentre le pellegrine polacche si recavano in piazza Navona per ascoltare la messa nella loro lingua. Come loro, davvero tantissimi pellegrini polacchi hanno invaso Roma in ogni dove; ma non mancavano gli spagnoli, i messicani, i malgasci, i brasiliani… in una festa di bandiere e colori che ha riportato tanti di noi alla magia delle GMG (che comprende anche la parte delle sgomitate e dei bagni inaccessibili), proprio lo strumento attraverso il quale il papa Giovanni Paolo II ci ha reso familiare la Chiesa!
Andare a celebrare la canonizzazione di papa Giovanni Paolo II e di papa Giovanni XXIII è stato come tornare a casa, ad un appuntamento con dei vecchi amici che hanno fatto o fanno parte della nostra vita perché l’hanno arricchita di parole uniche e di esempi di coraggio! Come ha detto papa Francesco, in papa Giovanni XXIII abbiamo potuto ammirare la forza creatrice dello Spirito Santo; Giovanni Paolo II potremmo invece definirlo il “papa della famiglia”.
Nella lunga attesa insonne dell’inizio della messa, don Luigi Orlandini, accompagnatore dei giovani di Montecchio rifletteva: “In questi due papi contempliamo un aprirsi obbediente della nostra umanità all’amore del Padre, in loro vediamo come Dio continui ad essere presente in questa nostra storia ferita per far germogliare le novità di un mondo secondo il Suo cuore”. Nonostante alcuni canti della messa in latino, la partecipazione dei fedeli è stata accorata e ha scandito la messa con ripetuti applausi, tra cui il maggiore alle 10.15, ora in cui papa Francesco ha proclamato la formula di rito: “Sanctos esse decernimus et definimus”.
La giornata dei pellegrini è poi proseguita tra sfollamenti e foto di rito, visita ad un alcuni punti meravigliosi della Capitale come il quadro di Caravaggio in san Luigi dei Francesi...
E la pioggia? Quella seria ha iniziato a scendere nello stesso istante in cui si chiudevano gli sportelloni del pulman per il lungo viaggio di ritorno. Ancora una volta la Provvidenza è stata nostra compagna di viaggio!
Da un evento così, con milioni di persone, 4 papi, una città meravigliosa… non può che piovere… Grazia su Grazia!
Elena Oleari