“Corri, tempo, si avvicina la festa!” Un titolo indubbiamente singolare quello che ha contrassegnato gli esercizi annuali organizzati dall’AC per famiglie e fidanzati.
Di nuovo a Calambrone, di nuovo dal venerdì sera, con la sapiente introduzione del Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti che da anni, ormai, ci è guida e compagno di viaggio nel nostro itinerario di fede. E che davvero sia un’importante guida spirituale lo ha dimostrato la frequenza dei 90 partecipanti, quasi tutti già in arrivo il venerdì sera, con tanto di permessi di lavoro per essere pronti per un appuntamento, quello degli esercizi spirituali, che dà colore e rinvigorisce la nostra vita. Diverso il tema: una riflessione sul tempo. “Tutti, ha detto Mons. Giusti, siamo in ricerca e Ulisse è il nostro prototipo, mentre l’intelligenza è la vela che permette di attraversare il mare della conoscenza e di trovare Itaca” E la riflessione è subito andata al cuore del problema: l’essere cristiani non è un’ideologia, una morale, ma è l’incontro con qualcuno che davvero cambia la vita. “Siamo salvati nella speranza”, nell’attesa, cioè, di un futuro che abita già il cuore dell’uomo.
Allora ci siamo confrontati, come singoli, come coppie di sposi, come fidanzati, sull’esperienza della morte: banco di confronto tra teologia e filosofia, sul nostro desiderio di immortalità che Don Simone ha chiamato “spasimo di infinito”, su cosa vuol dire andare oltre il muro della morte.
A Gesù che dice a Marta: “Tuo fratello risorgerà” ella rispose: “So che risorgerà nell’ultimo giorno” ma Gesù replica: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”.
Ma c’è un’altra morte che è costata a Cristo il prezzo della croce: è il peccato che minaccia l’esistenza dell’uomo.
Per questo leggiamo in San Paolo: “Se lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali, permesso del suo spirito che abita in voi”. E ancora tanti stimoli: l’uomo terreno e l’uomo nuovo, l’uomo come mistero, attraverso una carrellata di vicende bibliche, di Elia ed Euoch, di Maria, per arrivare ai santi, testimoni di Gesù e della vita eterna: S. Francesco di Assisi e Sant’Antonio da Padova. Fino ai miracoli dell’oggi: la guarigione miracolosa di Suor Marie Pierre Simon, scientificamente inspiegabile a seguito dell’intercessione del Pontefice Giovanni Paolo II.
Abbiamo così “rinfrescato e irrobustito, grazie alle meditazioni, alla riflessione personale, alla Santa Messa, alle confessioni, indici della nostra fede nella consapevolezza “che esiste Colui che anche nella morte mi accompagna e con il suo bastone e il suo vincastro mi dà sicurezza, cosicchè non devo temere alcun male… (Sal 23).
Maria Chesi