La storia ultracentenaria dell’Ac ci racconta di uomini e donne che hanno dedicato la propria vita a Gesù Cristo attraverso un impegno concreto e solerte verso i fratelli. Una storia fatta di incontri e relazioni personali, opere concrete, azioni socio-politiche e impegno culturale, portati avanti con il solo obiettivo di annunciare il Vangelo ai fratelli. È proprio questo lo spirito missionario che l’Ac rinnova in questo anno associativo in cui gli itinerari formativi sono caratterizzati dall’icona del banchetto di nozze e dal passo del Vangelo di Marco “Quelli che troverete, chiamateli”, per sottolineare l’impegno ad andare nelle strade e nelle piazze dei nostri paesi e delle nostre città per testimoniare la nostra fede.
E in quest’opera di annuncio del Vangelo vorremmo poter coinvolgere anche te, invitandoti a far parte dell’Azione cattolica, la più grande associazione laicale della Chiesa italiana. La missione dell’Ac è possibile perché l’associazione è popolare, cioè per tutti, e offre occasioni di crescita nella fede e opportunità di impegno alla misura di tutti, a qualsiasi età e con qualsiasi condizione di vita.
È una missione grande e impegnativa, ma sempre possibile perché si fonda su Cristo ed è accompagnata dallo Spirito, e ha bisogno del contributo di tutti per fare sempre più dell’Ac una realtà viva e vivificante della nostra Chiesa e del nostro Paese. Ti aspettiamo!
L’Ac ha una costante attenzione al mondo attraverso la sua partecipazione al Fiac, il Forum internazionale di Azione cattolica.
Il Fiac è un organismo internazionale che riunisce le Ac del mondo, dal 1991. Un luogo di incontro, di coordinamento e di amicizia e anche di promozione dell’Ac dove ancora non c’è.
Da quest’anno il logo del Fiac è riportato sulle tessere dell’Ac.
Cosa significa il logo? C’è la croce, un simbolo che caratterizza il logo di tutte le Ac del mondo, il simbolo della nostra fede in Gesù Cristo morto sulla croce e risorto per nostra salvezza. C’è la Chiesa: il motivo grafico giallo rimanda al colonnato di San Pietro: siamo parte della Chiesa universale in comunione con Pietro, vivendo nelle nostre Chiese locali in comunione con i nostri vescovi. C’è il mondo: il colonnato è aperto, la chiesa è aperta al mondo, ama il mondo, come anche il Concilio ecumenico Vaticano II ha riaffermato cinquanta anni fa. Anche l’Ac ama il mondo e annuncia a tutti il Vangelo, raccogliendo l’invito di Gesù: «Andate...».
L’Ac contribuisce attivamente alla vita del Fiac e si impegna perché tutti i soci dell’Ac possano partecipare con scambi, gemellaggi, iniziative e anche con il contributo personale. Possiamo seguire le attività del Fiac dal portale nazionale dell’Ac, nella sezione Dimensione internazionale, e sul sito internet www.fiacifca.org.
Cari amici, durante il prossimo anno, l’Ac proseguirà il suo cammino progettato dagli Orientamenti triennali “Ecco ora il momento favorevole” (2Cor 6,2) - Santi nel quotidiano, accompagnata in questo percorso dall’icona dell’anno “Quelli che troverete chiamateli” (Mt 22,1-14), nella quale troviamo la spinta per tradurre le attenzioni specifiche sulla solidarietà, il bene comune, la cittadinanza attiva, fissate negli orientamenti triennali. In questo modo esprimiamo il nostro essere comunione e missione, per trasformarci ogni giorno in segni di speranza per tutta la famiglia umana.
L’Ac vivrà in questo anno anche il suo percorso assembleare con il rinnovo delle responsabilità a tutti i livelli, da quello parrocchiale fino all’assemblea nazionale che vivremo nel maggio del 2014 e che avrà come tema “Persone nuove in Cristo Gesù”. È questa una fase della vita associativa in cui l’Ac tutta vuole guardare in avanti e progettare la vita associativa, lasciandosi guidare da alcune coordinate ecclesiali. Tra queste evidenziamo l’attenzione e la cura educativa sollecitate dai vescovi negli Orientamenti pastorali del decennio sull’educazione, tema che sarà ripreso e rilanciato nel prossimo Convegno ecclesiale di Firenze (novembre 2015); la stretta relazione con i temi della Settimana sociale dei cattolici italiani, che si svolgerà a Torino il prossimo settembre, in vista della quale abbiamo realizzato 16 incontri pubblici regionali per riflettere sulla complessità del tema della famiglia; l’impegno nello stile del Concilio, come laici fedeli e corresponsabili della vita e della missione evangelizzatrice della Chiesa.
La storia dell’Ac continua e ci piacerebbe che sempre più coloro che simpatizzano per l’associazione, per il suo stile ecclesiale e per il suo impegno costante per la formazione laicale, ne facessero parte a pieno titolo, portando il proprio contributo a farla crescere e ad arricchirla delle esperienze della vita di ciascuno.
Franco Miano Presidente nazionale
È questo lo slogan che fa da guida al cammino dei bambini e dei ragazzi dell’Acr per l’anno associativo 2013-2014, e li invita a mettersi in gioco con l’altro e con il Signore della vita.
“Non c’è gioco senza te”, ragazzo, con la tua voglia di crescere, le tue speranze e la tua curiosità, il tuo bisogno di una compagnia vera. Con la bellezza e l’unicità della tua vita.
“Non c’è gioco senza te”, educatore, che con amore premuroso sai leggere la realtà che ti circonda, ascoltare senza pregiudizio, consigliare senza imporre, indicare la fonte della gioia, per far sì che ciascuno fiorisca secondo il disegno del Creatore; tu che avverti l’urgenza di consegnare a tutti, ma proprio a tutti, l’invito alle nozze dello Sposo.
“Non c’è gioco senza te”, comunità, che nel patto educativo che lega tutti i tuoi membri attendi, custodisci, sostieni facendo intuire la bellezza di un modo di vivere il cammino personale di quanti ti sono affidati.
“Non c’è gioco senza te”, Gesù: sei tu che ci chiami a giocare, che ci insegni a giocare e rendi il gioco divertente e alla portata di tutti.
Nell’anno in cui il parco giochi fa da sfondo al percorso associativo, i ragazzi, grazie alla comunità cristiana, comprendono che il gioco è più bello se condiviso; se aiuta a crescere nella conoscenza personale e reciproca; se permette di costruire relazioni autentiche; se educa a prendersi cura, con passione, della vita della città. Dire “Non c’è gioco senza te”, significa allora per i ragazzi: confidare nell’unicità e originalità del contributo che ciascuno può dare al gruppo, alla comunità e alla città in cui vive; pensare e “giocare la vita”, affinché tutti si sentano cercati e invitati dal Padre a condividere la gioia del suo amore; abbandonare il pregiudizio per contemplare in ogni volto, il volto di Dio.
È questo lo slogan che fa da guida al cammino dei bambini e dei ragazzi dell’Acr per l’anno associativo 2013-2014, e li invita a mettersi in gioco con l’altro e con il Signore della vita.
Oggi più che mai la fede chiede di essere vissuta al di fuori delle mura della sagrestia e delle sale parrocchiali, ha bisogno di prendere il profumo del lavoro, della stanchezza, degli incontri, dei silenzi, senza mai nascondere l’entusiasmo e la freschezza del Vangelo che diventa vita, proprio nelle gioie e nei dolori di ogni giorno. C’è da testimoniare che veramente l’invito alle nozze è per tutti e per ciascuno! Quelli che troverete chiamateli è l’icona biblica che accompagna l’intero percorso formativo dei giovani e giovanissimi.
Essa mostra un’immagine totale e radicale di testimonianza e missione, tale da spingerci ad andare ai crocicchi delle strade a chiamare i fratelli. Attraverso il cammino dell’anno, incentrato sul tema della testimonianza, i giovani e i giovanissimi saranno aiutati a maturare la gioia e la corresponsabilità di appartenere a una Chiesa che con piena fiducia li chiama a essere testimoni gioiosi della fede e portatori di speranza per le strade e tra la gente, nei luoghi in cui vivono ordinariamente.
Non solo a parole, ma con la vita! E consapevoli che l’annuncio di una vita radicata nel Vangelo passa attraverso l’accoglienza dei propri limiti e di quelli degli altri, attraverso il dialogo fiducioso e arricchente con chi professa una fede diversa dalla propria, attraverso una vita spesa responsabilmente nei luoghi della quotidianità, sperimentando il valore della democrazia.
Ci metto la faccia e Nessuno escluso sono i sussidi per gli educatori dei gruppi giovani e giovanissimi che accompagneranno il cammino associativo. I testi sono corredati da una serie di dossier per la formazione e l’approfondimento degli educatori, e da alcuni contenuti multimediali, tra cui i video-commenti ai brani di Vangelo e dei video che raccontano delle esperienze/testimonianze per l’attività di gruppo Inoltre, allegato alle guide, c’è un altro strumento dal titolo Diventa ciò che sei.
Alla riscoperta dell’iniziazione cristiana per i giovani e i giovanissimi, indirizzato agli educatori e agli assistenti, per aiutare a farci sempre più attenti al significato dell’iniziazione cristiana e a far compiere un vero e proprio cammino di iniziazione che sia fecondo per i giovanissimi e i giovani che si preparano a ricevere i doni di Dio, ma anche per tutto il gruppo che accompagna e vive insieme questo percorso. Infine, ai giovani e ai giovanissimi viene proposto anche un cammino di crescita spirituale personale attraverso due testi, Quelli che troverete chiamateli e Ovunque tu sia che, con cadenza settimanale, aiuteranno a ritagliarsi del tempo ordinario per meditare il Vangelo della domenica.
L’esperienza dell’adulto di oggi sarà riletta a partire dalla necessità di ridisegnare le virtù dell’apostolo nella comunità ecclesiale e civile. Partendo da questo aspetto e secondo quanto sperimentato nei sedici convegni tematici, organizzati dalla Presidenza nazionale congiuntamente alle Delegazioni regionali, in preparazione alla 47ª Settimana sociale dei cattolici italiani Famiglia: speranza e futuro per la società italiana, il cammino promuove occasioni di dialogo con le realtà territoriali, momenti di discernimento e di confronto con la società civile e con le istituzioni.
È la parabola dell’invito alle nozze (Mt 22,1-14), sul Vangelo dell’anno liturgico, che ci rivela la possibilità di non essere degni della mensa dello sposo, di non essere pronti a «fare festa» con lui, ripiegati sulle contraddizioni e sui fallimenti del nostro tempo.
La popolarità dell’Ac consiste nel camminare con le persone, intercettare la vita con le sue gioie e i suoi dolori: il percorso intende creare le condizioni perché il Signore operi; propone strumenti semplici, contenuti essenziali per il quotidiano, che alimentino la formazione perché dia senso e valore al vissuto di ogni giorno. Il sussidio Perdono ha l’obiettivo di accompagnare nel cammino di maturazione, perciò intende vincere la tentazione delle risposte pronte e si propone piuttosto di prolungare le domande, allenandoci a vedere come Dio, con il nostro contributo, opera “qui e ora”.
Il Movimento studenti di Ac (Msac) è la proposta missionaria dell’Ac per i giovanissimi che credono possibile abitare la scuola da protagonisti, vivendone in pienezza l’esperienza. Da più di cento anni, i msacchini portano la loro passione per l’associazione, la Chiesa e il paese fra i banchi di scuola, rivolgendosi a tutti gli studenti senza barriere ideologiche, politiche e religiose.
Il Movimento lavoratori di Ac (Mlac) è composto da giovani e adulti che hanno a cuore i problemi legati al mondo del lavoro e intendono vivere la propria missionarietà in questo ambito. Il Mlac vuole aiutare i lavoratori a rimettersi alla Scuola del Vangelo, per porre l’uomo al centro del lavoro, come protagonista e non come strumento. Il Mlac cura la formazione dei propri membri attraverso l’incontro con la Parola di Dio, lo studio della Dottrina Sociale della Chiesa e l’attenzione ai mutamenti culturali e sociali.