sabato, 18 maggio 2024
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Camposcuola ACR 2022

Una grande discendenza

Anche quest’anno l’ACR ha deciso di riproporre la tappa più attesa da tutti i ragazzi ogni anno… il CAMPO SCUOLA ACR! Come ogni anno, ragazzi ed educatori sono partiti per il Trentino Alto Adige, di preciso in Valle Aurina, per vivere una settimana assieme in mezzo a mille avventure! Ovviamente alla guida di questa banda di persone c’era come sempre l’assistente diocesano Don Gabriele Valli e, quest’anno per la prima volta, si è lanciata nella mischia anche la presidente diocesana Sara Iotti!

Ma andiamo con ordine… abbiamo detto Location…

Il camposcuola si è svolto a San Giacomo, in valle Aurina (sì, lo sappiamo, ormai siamo abbonati a questa valle, ma si sa: dove si è stati bene si torna sempre volentieri).

Abbiamo alloggiato in autogestione all’hotel “Kapellenhof”, una struttura che comincia ad avere i suoi anni, ma che è dotata di grandi spazi funzionali, perfetti per un campo con i ragazzi e per attività anche molto diversificate. Un ampio parcheggio, una terrazza per le grigliate (con annesso forno a legna!), un campetto retrostante per giochi e sport, una cappellina per pregare sono le peculiarità dello spazio esterno, mentre all’interno abbiamo potuto usufruire di una cucina “galactica” (i cuochi erano impazziti di gioia nel vederla) e di una sala-refettorio strepitosa, molto ampia e funzionale, intrisa di un’atmosfera “montana” con i suoi rivestimenti in legno, il tetto a capanna a vista e le lampade retrò.

Oltre a tutto ciò, però, possiamo dire che lo spettacolo migliore sono stati i monti e lo scorcio di natura che veniva offerto ai nostri occhi ogni giorno alzandoci dal letto.

Essendoci stato - tra le altre fortune - sereno per la maggior parte del tempo, abbiamo potuto gustare in tutta la loro pienezza i colori, gli odori e le viste mozzafiato che la valle (in cui la natura la fa da padrone) ci offriva durante la nostra permanenza.

Abbiamo, infatti, camminato lungo i sentieri di montagna della zona (le gite di cui parleremo), visitato Campo Tures, il paese più grande della valle (un po’ di shopping non guasta mai!) e giocato ai campi sportivi di Predoi (centro molto curato e polivalente).

Un’esperienza molto bella è stata - per esempio - lo spettacolo di guardare tutti insieme le stelle, con la complicità delle poche luci artificiali presenti nella valle (e sì, abbiamo visto anche delle stelle cadenti ed espresso tanti desideri meravigliosi, se ve lo stavate chiedendo!).

Oltre alla bellissima location, ci vogliono anche le persone a riempire l’atmosfera… e cosa ne dite di 32 ragazzi dalla quinta elementare alla terza media?

ACR sta per “Azione Cattolica dei Ragazzi”, la parola fondamentale è “dei” perché è proprio così: le attività, il campo in tutto per tutto, non è un qualcosa di passivo che viene loro propinato ma piuttosto un’esperienza che costruiscono giorno per giorno insieme agli educatori. Sono quindi i ragazzi stessi i protagonisti di ogni campeggio, e come potrebbe essere altrimenti? Il gruppo dei ragazzi di quest’anno ci ha dimostrato come sia la loro voglia di fare e conoscersi, l’entusiasmo esplosivo e straripante di fronte a sfide e novità, l’accoglienza dell’altro, di chi viene per la prima volta, a costruire un vero campo ACR.

Ogni ragazzo ha deciso di mettersi in gioco in prima persona per costruire quel senso di allegra familiarità che ha pervaso la settimana; dal più grande al più piccolo, dal veterano a quello appena arrivato, ognuno ha aggiunto la propria autentica personalità per costruire un’esperienza unica, che potrà lasciare loro qualcosa una volta tornati a casa. Aiutandosi l’un l’altro, scherzando e ridendo insieme, questo gruppo ha insegnato anche a noi educatori qualcosa: cosa rende l’ACR tale, i suoi veri protagonisti.

Ma cosa ha spinto 32 ragazzi a muoversi verso la montagna con i propri educatori? Beh come sempre, dietro ai campi ACR c’è nascosto un Incontro…

Come ogni anno, il campo scuola ha avuto un tema biblico scelto dall’AC nazionale uguale per tutti i campi ACR d’Italia; quest’anno abbiamo avuto l’occasione di incontrare e camminare per una settimana in compagnia di un grande personaggio della Bibbia: Abramo.

Insieme a lui abbiamo avuto l’occasione per riscoprire che Dio ha una “grande promessa” per ognuno di noi e che spesso comprende la realizzazione dei nostri sogni… infatti con Abramo, Dio ha costituito delle alleanze che l’hanno condotto dalla sua terra d’origine, Ur dei Caldei, alla terra promessa che Dio aveva scelto per il suo popolo. Nonostante mille difficoltà, Dio non abbandona il suo popolo e, una volta usciti dall’Egitto, promette ad Abramo la cosa che egli voleva di più: una discendenza. E anche noi siamo parte attiva di questa discendenza che ha origine in quella promessa.

Ogni mattina, i nostri educatori, attraverso una misteriosa applicazione riuscivano a mettersi in contatto con Abramo ed è stato lui stesso a raccontarci cosa è successo nella sua vita… attraverso degli occhiali straordinari, Abramo riusciva a farsi aiutare nei suoi racconti anche da altri personaggi che hanno influenzato la sua storia. Infatti abbiamo incontrato il nipote Lot, sua moglie Sara, suo figlio Isacco e ci è parso di sentire anche quella che lui diceva essere la voce di Dio che gli parlava… abbiamo rivissuto con lui tutte le sue avventure e ci siamo lasciati trascinare in questo lungo viaggio anche sotto la guida di alcune parole per l’intero arco della giornata.

Abbiamo visto la location, il gruppo, l’incontro con Abramo… e durante le Giornate cosa si faceva?

Le nostre mattine si aprivano con la preghiera delle Lodi, per ricordarsi di mettere Gesù al centro della propria giornata. Seguiva la cosiddetta “drammatizzazione”, cioè una piccola scenetta per far calare i ragazzi nel cuore della storia di Abramo. Era questo il pretesto per introdurre una parola indicante un atteggiamento avuto da questo personaggio nella Genesi; atteggiamento che i ragazzi si sarebbero impegnati a incarnare nel corso della giornata: Fiducia, Gratuità, Stupore, Disponibilità, Accoglienza, Responsabilità, Gratitudine. La mattina proseguiva con un momento di riflessione preparato dagli educatori sulla parola giornaliera. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì sono stati dedicati alle gite, per cercare Dio nella fatica delle salite e nella bellezza del Creato. Un’eccezione è stato il pomeriggio di giovedì, dedicato a un percorso in tre tappe, dove i ragazzi hanno potuto avvicinarsi un po’ di più a Gesù attraverso: la prova dei canti per i momenti di preghiera e la Santa Messa; un laboratorio in cui si sono impegnati a coprire notizie di giornale negative con altre, positive, che rispecchiassero i loro sogni per il futuro del mondo; e per finire l’accostarsi al Sacramento della Riconciliazione ha chiuso il pomeriggio dei ragazzi con il cuore pieno di Misericordia. Le giornate si concludevano con la celebrazione della Messa, animata dai ragazzi. Molto suggestiva la messa celebrata in gita nella cappella di San Francesco vicino alle cascate di Riva e la messa conclusiva del campo nella quale abbiamo anche rinnovato il nostro impegno di apostolato cristiano in Azione Cattolica. Nel corso della settimana, infatti, tre squadre dai nomi di costellazioni…Reticulum, Cerberus e Aranea, si dividevano i compiti giorno per giorno tra riordino e pulizia degli spazi comuni, apparecchio e sparecchio della tavola e animazione dei momenti di preghiera. Anche aiutarsi reciprocamente nel prendersi cura della casa e delle occasioni di condivisione era un modo per ricordarsi di essere tutti Figli dello stesso Padre. Le serate di gioco e la Compieta hanno concluso ogni giornata tra gli sbadigli per la stanchezza e la gioia di stare insieme.

Le Gite

Campo ACR significa anche tante belle ed entusiasmanti gite immersi nella natura e nella maestosità delle nostre montagne.

Accompagnati da una splendida settimana e da giornate sempre soleggiate, ci siamo messi in cammino verso tre mete mozzafiato. La prima gita ha previsto la salita, in un bel sentiero immerso nei boschi della Valle Aurina, che porta fino alle cascate di Riva, partendo dal paese di Campo Tures. In un ambiente meraviglioso abbiamo potuto ammirare una serie di tre cascate davvero uniche, con tanto di foto di gruppo per soli avventurieri! Dopo il pranzo al sacco, abbiamo celebrato la Santa Messa nella chiesetta situata poco più avanti la fine delle tre cascate. Nella seconda gita ci siamo avventurati verso la splendida Valle Rossa per raggiungere la Malga Rossa a 2116 m.s.l.m., situata all'inizio della vallata stessa. Non poteva ovviamente mancare il consueto pranzo al sacco a base di panini e frutta, dopo il quale, ci siamo cimentati in vari sport ad alta quota, tra cui calcio in mezzo ai verdi prati della vallata, pallavolo, frisbee e... tiro alla fune! Prima di rientrare abbiamo dedicato uno spazio della gita per un breve momento di riflessione guidato da Don Gabriele.

Infine, per non farci mancare nulla, come ultima gita ci siamo diretti verso Malga Niederhofer, situata a 1603 m.s.l.m. Malga stupenda, immersa in ampi prati verdi e ruscelli di alta montagna. Approfittando di questi spazi meravigliosi, abbiamo giocato tutto insieme ai più svariati giochi di società, carte e, ovviamente, col pallone!

L’esperienza della gita è un momento eccezionale per gli occhi, per poter ammirare ciò che di maestoso il creato ci offre; per lo spirito, perché ci consente di sentirci un pochino più vicini a Dio; e per la nostra crescita personale, perché ci permette di vivere momenti, anche se di fatica, insieme a chi ci sta vicino, sostenendolo e chiacchierando con lui...con sempre in mente e chiara, la meta da raggiungere!

Le Serate e i Giochi

Quando si parla di giochi l’ACR non si fa mai mancare nulla. Si parte subito dai giochi di conoscenza, i più semplici ma sicuramente i più importanti dove si iniziano già ad individuare i futuri amici. Le giornate più soleggiate sono fatte apposta per i tornei: dai più classici come calcio e pallavolo ai più particolari come ultimate, bandiera doppia e scalpo.

Ma la soddisfazione più grande rimane sempre la vittoria dei ragazzi nelle partite di calcio educatori contro educati. Ovviamente anche di notte non si sta mai fermi: c’è chi risolve i misteri delle cene con delitto oppure chi dopo la ricerca nel buio della notte di oggetti misteriosi riesce a sconfiggere Dracula.

Cosa differenzia il campo scuola ACR dal campeggio classico?

Lo Stile

Lo stile ACR come sempre lascia scie positive nei nostri ragazzi. Non importa che si sia arrivati al campo da soli, da un altro paese o con un gruppo già formato. L’accoglienza è per tutti e si è subito partecipi dello stile dell’Azione Cattolica. Si riconosce il Vangelo in ogni momento, nella bellezza delle montagne, nella bontà del cibo e nella gioia di stare insieme. Quest’anno inoltre, durante il campo si è affrontato il tema del cammino sinodale, coinvolgendo i ragazzi in questa GRANDE cosa da GRANDI, con una presentazione su misura per loro. Il loro “sí” all’Azione Cattolica è stato grande e consapevole, forte del cammino fatto durante l’anno e della coesione data dal Vangelo e dalla prospettiva positiva data dal cammino sinodale in atto.

GRAZIE A TUTTI, soprattutto ai ragazzi!

Equipe ACR


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