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Campo scuola ACG

Più di 35 giovani della diocesi hanno viaggiato seguendo il motto:

Convert your life

Camposcuola ACG: dalla Toscana a Roma per non avere più paura. Dal 22 al 29 agosto 2015


Dopo aver seguito la vita di Piergiorgio Frassati a Torino, di Carlo Carretto e di san Francesco in Umbria e di don Tonino Bello in Puglia, il camposcuola dell’Azione Cattolica Giovani (Acg) è approdato in Toscana e a Roma, guidato da un testimone d’eccezione: san Giovanni Paolo II!

Meditando le parole del Santo Padre e i verbi che costituiscono l’Eucarestia (“rese grazie, spezzò il pane, lo diede loro...”) abbiamo vissuto una settimana intensa, ricca e gioiosa tra Sansepolcro, La Verna, Siena, Orvieto, Bolsena e Roma.

Con il motto “Convert your life” - nel desiderio quindi di riuscire a convertire anche un piccolo pezzo della nostra vita -, siamo partiti sabato 22 agosto con più di 35 ragazzi e ragazze delle superiori provenienti da diverse zone della diocesi.

Dopo una prima tappa a Sansepolcro, dove abbiamo conosciuto meglio i testimoni che ci hanno accompagnato lungo la settimana insieme, siamo saliti a piedi a La Verna, dove san Francesco ha ricevuto le stigmate e dove fece a Dio due domande che sentiamo nostre: “Chi sei Tu? Chi sono io?”.

Da La Verna ci siamo poi spostati a Siena, dove abbiamo conosciuto ed approfondito la vita di santa Caterina, il suo misticismo e la sua vita breve ma coraggiosa. A Siena per un giorno ci siamo trasformati in orgogliosissimi contradaioli, andando a scoprire tutte le tradizioni che ruotano intorno al Palio... il tutto sotto una simpatica pioggia torrenziale, che non ha scoraggiato i ragazzi ma, anzi, ha fatto invidiare il nostro entusiasmo a diversi senesi.

Per cercare di avvicinarci di più al mistero eucaristico abbiamo avuto il privilegio di poter contemplare due miracoli eucaristici: le particole consacrate che da più di 300 anni si conservano intatte a Siena ed il corporale macchiato del sangue uscito dall’ostia al momento della consacrazione, conservato nel meraviglioso duomo di Orvieto dal XIII secolo. In questi due fenomeni straordinari la presenza di Dio è fisicamente tangibile e incredibilmente vicina a noi!

Dopo un bagno ristoratore e una Messa mozzafiato sul lago di Bolsena, siamo partiti alla volta della città eterna: a Roma abbiamo ripercorso la storia della Chiesa e la nostra storia con Cristo.

Numerose sono state le voci che ci hanno guidato nei nostri giorni romani: abbiamo sentito riecheggiare più forti nel nostro cuore le parole di Giovanni Paolo II, osservando la maglietta che indossava il giorno del suo attentato; celebrando la Messa nelle catacombe abbiamo avvertito la testimonianza coraggiosa dei primi cristiani, ma anche il sacrificio dei martiri delle Fosse Ardeatine per la nostra Patria; in San Paolo fuori le mura e in San Giovanni in Laterano abbiamo potuto osservare i volti degli uomini che nel corso dei secoli hanno guidato la Chiesa e nella testimonianza schietta delle suore di Madre Teresa abbiamo visto l’esempio di chi prega nell’Eucarestia lo stesso Gesù che serve nei poveri.

Il momento culminante del nostro camposcuola è però stato il pellegrinaggio alla tomba di san Giovanni Paolo II... E come prepararsi all’incontro con un gigante del suo calibro senza provare una certa soggezione? Come rendere possibile una relazione di “confidenza” e familiarità con una persona che per molti dei ragazzi era solo un volto noto?

I suoi discorsi, rivolti ai giovani in diverse occasioni del suo pontificato, ci hanno accompagnati, guidati e spronati ogni giorno; i suoi “non abbiate paura!” ci incoraggiavano al mattino e ci rasserenavano alla sera.

Infine, venerdì mattina, sul monte Mario, guardando Roma dall’alto, abbiamo ri-meditato le sue parole, riscorrendo nella nostra mente i momenti del camposcuola, gli incontri, le risate, le lacrime, le domande e la gioia condivisa nei giorni appena trascorsi.

Con un breve pellegrinaggio ci siamo quindi presentati alla tomba di san Giovanni Paolo II chiedendo su ognuno di noi la sua intercessione, per darci il coraggio di non avere paura e trasformare la nostra vita in un capolavoro!

Gli abbracci con cui ci siamo lasciati una volta tornati a Reggio testimoniano la bellezza di una piccola Chiesa - formato pullman - che ha viaggiato per scoprire le sue radici, ha condiviso fatiche e gioie e torna piena di speranza per affrontare senza paura l’avvenire... ma una piccola comunità che non basta a se stessa!

E allora non vediamo l’ora di incontrare il resto della Chiesa... nell’anno associativo che sta per cominciare, ma soprattutto a Cracovia nella Giornata Mondiale della Gioventù.

Noi siamo carichi... e voi?

Chiara ed équipe Acg


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