Unitarietà è un termine che ci sta molto a cuore, che dice qualcosa di importante di noi dell’Azione Cattolica. Ce lo siamo detti a inizio mandato: sentiamo il bisogno di unitarietà che andrà coltivata, non solo con gli appuntamenti che ci troveranno in dialogo ma soprattutto con il prezioso chicco della condivisione.
Unitarietà è … ripartire dalle cose semplici!
Come una coppia di sposi che racconta a una coppia di fidanzati la bellezza di quello che sta vivendo, oppure un adolescente che spiega ad un “adultissimo” come allegare una foto su WhatsApp o, ancora, un giovane chiamato a fare una testimonianza ai bambini sulle sue scelte.
Unitarietà è … uno stile! È condividere i nostri talenti con gli altri. Ognuno è custode di un pezzetto di verità che ci rende reciprocamente strumenti di salvezza.
Lo StarTIncontro è questo. È il segno di un'appartenenza che lega le generazioni, un segno di unità e comunione, un segno di passione per le relazioni e gli incontri. Se le esigenze partecipative e formative della vita associativa talvolta ci separano in settori, articolazioni e movimenti, resta imprescindibile la tensione all’unità da costruire attraverso la valorizzazione dei doni che le provengono dalle diverse condizioni ed esperienze di quanti partecipano alla sua vita. Pensato insieme a più voci e a più mani, lo StarTIncontro è stato realizzato in quattro serate, in osservanza alle disposizioni previste dalla normativa vigente, e ha voluto essere un’infusione di speranza per tutti in questo tempo contrassegnato dal Covid e da tutte le limitazioni che ha significato. StarTIncontro ha voluto essere un approdo per rivedersi, una casa, una Chiesa aperta e accogliente per celebrare, raccontarsi le esperienze associative di un tempo non facile ma che ci ha reso più capaci nell’essere artigiani di speranza pazienti e laboriosi. Ripartire insieme è possibile, ripartire insieme è quanto mai necessario: in quattro serate d’incontro, di preghiera, di sorrisi “mascherati”, di condivisione, gli occhi hanno comunque brillato in espressioni di gioia, di approvazione, di compassione, di conferma. L’Azione Cattolica diocesana ha ripreso dallo “Start” il cammino in uscita con la consapevolezza che è necessaria un’attenzione in più ai legami che vanno oltre un generico ottimismo dell’“andrà tutto bene”, con la prossimità di uomini e donne che intervengano ad accarezzare, sorreggere, sollevare e coinvolgere chi è restato ai margini, chi è rimasto alla “finestra” anche nella cura della vita interiore. Con coraggio salpiamo insieme, Ragazzi, Giovani, Adulti, “a vele spiegate”, certi che lo Spirito soffierà.
Se l’AC chiama… i giovani rispondono! È toccato alla fascia 14-30 aprire la kermesse settembrina di Azione Cattolica, questo originale StarTIncontro, con una formula nuova pensata apposta per radunare ma… senza assembrare, con prenotazione obbligatoria, gel e termometro alla mano ma anche un sorriso rasserenante e accogliente! Nella serata dedicata ai giovani, si è puntato sul ritrovarsi e sul fare festa insieme, consapevoli della fortuna del poter stare in compagnia, cosa non scontata! Alle 19 è stato il nostro nuovo assistente Don Gionatan Giordani ad accoglierci nella chiesa di Sant’Agostino, nella Messa della comunità, concelebrata insieme all’assistente ACR don Gabriele Valli. Successivamente, grazie alla buona cucina curata dal Comitato Festincontro, si è svolta sotto ai portici del chiostro una vera e propria cena gourmet, in ottemperanza alle norme anti-Covid e… alla fame dei giovani ventenni. A infiammare la serata ci ha pensato l’equipe del noto gioco “Quizzami”: i presenti si sono divisi in squadre e hanno potuto, pur mantenendo il distanziamento, partecipare con passione a un quiz accattivante e pluritematico, adatto a giovani, giovanissimi ed educatori, senza esclusione di colpi! Nella chiesa di Sant’Agostino abbiamo potuto assistere al video “unitario” preparato per l’occasione, dove abbiamo ascoltato i saluti dei nuovi assistenti, del Presidente Nazionale di AC Matteo Truffelli, e attraverso il quale ci siamo raccontati a vicenda i campi-scuola dei diversi settori (non potendo farlo incontrandoci di persona). Ma non è finita, perché a questo punto sono state le calde note della band Caraoche ad accompagnarci nella seconda serata, facendoci cantare al ritmo di un rock’n’roll senza tempo. Piccola nota: dopo una settimana di caldo intenso, alle 18.30 una bufera si è scatenata su Reggio Emilia, mettendo in forse tutta l’organizzazione di un evento programmato principalmente all’aperto… ma grazie agli spazi versatili del bellissimo oratorio di Sant’Agostino e, soprattutto, grazie alla Provvidenza e ad una grande voglia di ripartire, la serata si è svolta - con qualche grado in meno del previsto - senza problemi! Grazie Signore!
Equipe Giovani
Il sabato sera è stato il turno dei ragazzi di Azione Cattolica di trovarsi e festeggiare insieme. La serata, nella meravigliosa location del chiostro di Sant'Agostino, è iniziata alle ore 19 con un sentito momento di preghiera, durante il quale si è ripercorso il cammino svolto ad Assisi, un mese prima. Don Gabriele Valli ci ha guidato in questo prezioso momento di interiorità. A seguire, la cena a base di pizza, gelato e risate, nonché condivisione degli avvenimenti delle ultime settimane, come l'inizio della scuola. Una volta riempito lo stomaco, è stato il momento di giocare e divertirsi in compagnia, sempre a distanza di sicurezza, ma uniti nello spirito di squadra. Tra staffette, mimi e gare, il tempo è volato ed è arrivato il tanto atteso momento di saluto ai più grandi di terza media. Una sincera commozione ha coinvolto i ragazzi, tristi di lasciare l'ACR ma al contempo gioiosi di continuare il cammino di fede nel settore Giovani. Infine, il video con le immagini dei campi, che dimostra quanto è bella l'Azione Cattolica per le persone di tutte le età! Serata meravigliosa!
Equipe ACR
Le premesse c’erano tutte perché la serata adulti di StarTIncontro fosse un segno di Speranza a partire dalla storia che stiamo vivendo. Domenica 27 settembre, dopo aver pregato il Vespro animato dai giovani e cenato insieme, abbiamo potuto ascoltare la narrazione dell’esperienza di “ritorno in corsia” di Don Alberto Debbi, curato a Correggio.
“Aiutarci a guardare in alto, non tanto a rispondere a delle domande ma a capire a Chi porle”: con queste parole don Alberto ha richiamato l’attenzione dei tanti che sono venuti ad ascoltarlo nella bellissima chiesa di Sant’Agostino. Nelle sue parole, il racconto di giorni nei quali si celebrava non in chiesa ma in un ospedale, quello di Sassuolo, un “triduo pasquale” di passione, morte e resurrezione. In quelle dure circostanze, alcune parole hanno accompagnato medici, pazienti e familiari. La prima è coraggio, perché tutti hanno dato il 100%, racconta don Debbi. La seconda è relazione, una relazione con gli altri resa difficile dalla mediazione dei presidi medici, ma anche uno spazio per riscoprire la relazione fondante della nostra vita, quella con Dio. È semplice ed intenso don Alberto nel suo racconto, a tratti commovente quando ricorda le parole che gli sono rimaste nel cuore, quelle dei genitori di una giovane mamma: “Abbiamo perso nostra figlia ma non abbiamo perso la speranza per la vita che verrà”. “In un contesto di relazioni ridotte al minimo eravamo davvero chiamati – ancor più come cristiani - a non far perdere la speranza. Questo periodo ci ha insegnato come prenderci cura del Corpo di Cristo presente nel corpo degli altri”: “Da Corpo a Corpo”, proprio come titola il sussidio adulti di AC di questo anno. “Abbiamo sofferto la mancanza del Corpo di Cristo nell’Eucarestia ma abbiamo avuto il Corpo di Cristo negli altri, nei malati. Sono lezioni che ci portiamo dentro senza farci abbattere”. Una terza parola è protezione: quella della Madonna .... una protezione particolare che “ha funzionato”, come ci ha confessato don Debbi parlando di sé stesso! Un’ultima parola che portiamo a casa da questa serata è ringraziare, perché “il Signore ci viene incontro da corpo a corpo e noi possiamo sempre cercare strade di prossimità”. La nostra identità cristiana apre al dialogo e alla fraternità. Ecco allora il nostro grazie non solo a don Alberto, intenso e autentico, ma anche a chi ha creduto e lavorato per StarTIncontro, seme di Speranza e di prossimità piantato dalla nostra AC.
Per il Settore Adulti, Eleonora Crialesi
Dopo tanto tempo, il desiderio di ritrovarci era maturo. Certamente gli “adultissimi” sono stati tra quelli più colpiti dalla solitudine e dall’isolamento, che sono in antitesi con lo spirito che anima la loro esperienza associativa, fatta invece di scambi e momenti di comunione. Certamente la preghiera ci ha tenuto vicini, ma, finalmente, il 28 settembre, Quelli della Terza Età dell'AC, in un’ottantina, hanno accolto con entusiasmo l’invito a partecipare al StarTIncontro. E lo abbiamo fatto, certamente in sicurezza, ma con il nostro solito stile. Prima di tutto la preghiera: la recita del Santo Rosario e la partecipazione alla Santa Messa, celebrata per noi da Don Pierluigi Ghirelli con Mons. Gianfranco Gazzotti e il parroco Don Luca Grassi. Poi la convivialità con la pizzata nella bella cornice del chiostro di Sant’Agostino. Il tutto condito con l'amicizia e la condivisione che ci lega. Cercando di mettere in pratica quanto ci ha detto don Pierluigi Ghirelli: “Essere sempre accoglienti verso chi viene verso di noi”.
Alla fine della serata è sorto spontaneo un ringraziamento a tutti gli organizzatori di AC e a tutti quelli che hanno permesso questo evento, con uno stile di cura e di collaborazione intergenerazionale, che è uno dei carismi della nostra Associazione.
Per gli Adultissimi della Terza Età, Giulio Capiluppi