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14 e 15 ottobre 2023

Ora tocca a me!

È il coro degli «acierrini» che hanno vissuto gli esercizi spirituali



Anche quest’anno non possono mancare gli Esercizi nelle tappe spirituali dell’Azione Cattolica Ragazzi (ACR). Da Ignazio, l’allenamento dello spirito attraversa la storia per approdare nel Duemila, nella quotidianità dell’ACR. Ad ospitare l’appuntamento, svoltosi da sabato 14 a domenica 15 ottobre, è stata la località di Cinquecerri, frazione di Ligonchio nascosta tra i boschi.

Il pomeriggio di sabato ha accolto i ragazzi appena usciti da scuola ed inaspettatamente entusiasti di impegnare il weekend in un modo differente dai propri coetanei.

Ad accompagnare sia gli Esercizi che il percorso di quest’anno dell’ACR è il Vangelo in cui si racconta l’incontro di Gesù con l’emorroissa e Giairo (Mc 5,21-43).

Si tratta di due personaggi dallo stile differente nel loro modo di chiedere aiuto a Gesù, eppure entrambi desiderosi di incontrarlo, di toccarlo e di lasciarsi toccare da Lui, dal Suo sguardo d’amore che rimette in carreggiata. È proprio in questo “lasciarsi toccare” che gli acierrini si sentono chiamati a dire coraggiosamente: “Ora tocca a me!”. Anche loro, a dispetto dell’età, sono protagonisti di una Storia più grande di loro che li coinvolge nella cifra della responsabilità.

A suggerirlo è anche il secondo filo conduttore dell’anno, che li invita a “prendersi cura” di quel Creato che è Casa bisognosa di attenzione e custodia.

Di qui il titolo che racchiude l’anno ACR: “Questa è Casa tua!”. Tutti questi temi sembrano essere il guanto perfetto per un anno sinodale come quello che vogliono vivere gli acierrini! Tra le meditazioni condotte da don Gabriele Valli e dal seminarista Mattia e momenti di gioco che si sono alternati nel corso delle due giornate, i ragazzi hanno avuto la possibilità di calarsi nella profondità di questi temi, ma anche di alcune domande di vita che spesso instillano dubbi e insicurezze.

Nella fiducia, tuttavia, che esista una risposta di speranza a questi interrogativi, un momento speciale ha occupato il pomeriggio di sabato.

Agli acierrini è stata offerta infatti la possibilità di confrontarsi con i loro educatori proprio su queste domande, le stesse che quegli educatori si pongono anche ora da adulti, poiché proprie di ogni età. Un’opportunità davvero “doppia”, che ha emozionato e ha fatto crescere non solo i ragazzi, ma anche i loro educatori! Ascoltare le proprie domande uscite dalle labbra degli acierrini ha dato infatti all’équipe sia conforto sia la possibilità di ricevere qualche spunto in più per “lasciarsi toccare” nella loro vita ormai adulta.

È così che, in un dialogo profondo, questo “lasciarsi toccare” è diventato reciproco tra ragazzi ed educatori, facendosi largo tra qualche lacrima dolcemente commossa e qualche sorriso di luminoso conforto.

Nella giornata di domenica mattina il “toccare” è diventato materiale, grazie ai diversi laboratori preparati dall’équipe per tirare le ultime somme sugli Esercizi e permettere ai ragazzi di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Dopo la sveglia, la colazione e le lodi hanno dato il buongiorno ai ragazzi, secondo la buona abitudine ACR, per iniziare la giornata con lo spirito giusto. Tra canti, bans, laboratori artistici e preparazione alla Confessione, gli acierrini hanno dato sfogo al loro “tocco”, come rivelano i vasetti da loro dipinti durante la mattinata. Sarà in questi piccoli contenitori di argilla che i ragazzi pianteranno i semini nascosti nella matita speciale che hanno ricevuto in dono l’ultimo giorno. Insomma, la freschezza dell’ACR lascia un ricordo di sé in stile green. L’ultimo laboratorio, la preparazione alla Confessione, ha permesso agli acierrini di capire meglio come accostarsi nella maniera giusta al sacramento della Riconciliazione.

Il pranzo, la santa Messa celebrata tutti insieme e gli ultimi giochi in mezzo ai boschi hanno restituito ai ragazzi la voglia di proseguire il loro percorso in AC, per molti iniziato proprio in occasione di questi Esercizi, e il desiderio di invitare un amico o più a condividere la gioia vissuta, ricordandogli: “Questa è Casa tua!”.

Équipe ACR


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