Dopo che il Covid ci aveva costretti a ripensare il camposcuola dello scorso anno rispetto agli anni precedenti, trascorrendo solamente 4 giorni ad Assisi… quest’anno, più carichi che mai, abbiamo deciso di ritornare alla classica modalità di campo ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi) e con 52 ragazzi, 10 educatori, 6 cuochi e il nostro assistente don Gabriele Valli siamo partiti!
Pensione Waldheim, una bellissima casa in autogestione situata su una collina che domina il piccolo paese di San Giovanni in Valle Aurina. La struttura si è dimostrata molto accogliente per gli ampi spazi che ci ha offerto, tutti curatissimi e, in particolare, per il suo ampio salone a vetrata che si è animato in ogni serata di questo bellissimo campo!
Casa in autogestione: vuol dire che eravamo i padroni di casa, dovevamo occuparci di tutte le faccende domestiche coinvolgendo soprattutto i ragazzi. In cucina genitori, zii e nonna di un nostro educatore: grazie a loro abbiamo vissuto una settimana sentendoci parte di una grandissima famiglia che vede ogni componente impegnato nel suo piccolo ruolo… la famiglia dell’Azione Cattolica!
Il camposcuola dell’ACR ha sempre un tema biblico che è vissuto in tutti i camposcuola d’Italia. Quest’anno siamo stati accompagnati dal profeta Giona. “Gionaaa, nella balenaaa, felice fu, felice fu!”: chi non conosce la canzone-tormentone per bambini di Giona?! Ma forse non tutti conoscono bene la sua storia. Sì, perché nell’Antico Testamento Giona ha un libro tutto suo e durante il camposcuola ACR di quest’anno siamo andati a scoprire qualcosa di più su questo profeta molto particolare.
Attraverso la sua storia, fatta di un iniziale rifiuto alla chiamata di Dio e un successivo cambiamento, abbiamo affrontato varie tematiche che riguardavano anche la realtà quotidiana dei ragazzi, partendo proprio dagli avvenimenti accaduti nella vita di questo profeta “ribelle”, ma comunque sempre pronto a tornare sui suoi passi, fidarsi del giudizio di Dio e imparare a distinguere ciò che è bene e ciò che è male.
Durante le lodi mattutine, infatti, veniva proposta ai ragazzi una drammatizzazione che potesse fare avvicinare una storia così antica alla realtà odierna dei ragazzi, tramite un giornalista dei nostri tempi che, grazie ad una tecnologia ultramoderna, nei suoi servizi in tv poteva far rivivere dal vivo la vita di Giona.
Successivamente, seguendo il particolare avvenimento della vita di Giona appena visto, abbiamo parlato di 8 atteggiamenti che possiamo ritrovare e cercare di attuare nella vita di tutti
i giorni, nell’ordine: ACCOGLIENZA, FIDUCIA, RESPONSABILITÀ, GRATITUDINE, DISPONIBILITÀ, EMPATIA, STUPORE, BELLEZZA.
Le riflessioni proposte partendo dalla storia di Giona, poi, sono state accompagnate, in determinate giornate significative, da ulteriori attività che approfondissero il tema di giornata, quali il sacramento della confessione, un laboratorio creativo in cui veniva proposta un’immersione con tutti e 5 i sensi in alcuni passi del Vangelo, un laboratorio sulle Olimpiadi appena concluse, alla scoperta delle molte storie ricche di “cristianità/umanità” presenti nella manifestazione. Dopo tutti gli insegnamenti che il nostro buon Giona ci ha dato, non ci resta che dire: “Gionaaa, all’ACRRR... felice fu, felice fu!”… questo è certo!
Le nostre giornate si aprivano con una sostanziosa prima colazione, energia per il corpo, e con le lodi, fonte di energia per l’anima, arricchite da una simpatica drammatizzazione. Giornate era molto intense: a giorni alterni, partenza per le gite; negli altri, invece, si rimaneva a casa e si svolgevano giochi, attività, laboratori che ci hanno portato a scoprire quanto Giona avesse da dirci. Nel tardo pomeriggio si celebrava la Messa, per capire l’importanza dell’Eucarestia e il suo essere punto di riferimento nelle nostre giornate.
Le nostre Messe sono state celebrate in location diverse: nella bellissima chiesa di Campo Tures o in riva al lago Maler: luoghi nei quali era più facile sentire che il Signore ci era vicino, poi i nostri canti bellissimi ci facevano pregare a un cuor solo! Dopo cena iniziavano le serate ACR, momento di gioco e di divertimento in cui incanalare le ultime energie! Come ogni anno non potevano mancare i bans, un ritmo leggero per fissare nei ricordi messaggi importanti.
Le nostre serate si concludevano tra gli ultimi sbadigli durante la compieta, per finire la giornata nella preghiera, così come l’avevamo iniziata.
Campo ACR significa anche tante belle ed entusiasmanti gite immersi nella natura e nella maestosità delle nostre montagne.
Accompagnati da una splendida, ma forse eccessivamente fredda settimana, ci siamo messi in cammino verso tre mete mozzafiato.
La prima gita ha previsto la bella salita, in un ampio e comodo sentiero, che giunge fino al Lago Gola, partendo dalla chiesetta di Riva di Tures. Dopo il pranzo al sacco, sulle rive di questo idilliaco laghetto alpino, con alcuni volenterosi escursionisti, ci siamo diretti verso il vicino confine austriaco, con tanto di foto in territorio straniero!
Per la seconda gita ci siamo diretti verso il Rifugio Roma, a 2.274 metri di altitudine, immerso nello spettacolo del gruppo montuoso delle Vedrette di Ries.
Prima di rientrare, abbiamo celebrato la santa Messa nei pressi del piccolo, ma incantevole, Lago Maler, poco sopra il rifugio.
Infine, per non farci mancare nulla, come ultima gita ci siamo diretti verso Malga Göge, a 2.016 metri di altitudine. Malga stupenda, immersa in ampi prati verdi e ruscelli di alta montagna.
Approfittando di questi spazi meravigliosi, ci siamo cimentati in vari tornei ad alta quota, tra cui calcio, pallavolo e frisbee. Quest’ultima gita è stata anche occasione di testimonianza di vite di santi da parte degli educatori verso i ragazzi... tra una salita e l’altra!
L’esperienza della gita è un momento eccezionale: - per gli occhi, per poter ammirare ciò che di maestoso il creato ci offre; - per lo spirito, perché ci consente di sentirci un po’ più vicini a Dio; - per la nostra crescita personale, perché ci permette di vivere momenti, anche se di fatica, insieme a chi ci sta vicino con sempre in mente e chiara la meta da raggiungere!
All’ACR lo stile non manca mai: dalle iconiche magliette blu con l’inconfondibile simbolo, alle bandiere che ci accompagnano nelle nostre camminate avventurose, chiunque incontriamo non manca di chiederci chi siamo e da dove veniamo e noi siamo ben contenti di raccontarglielo.
Raccontiamo della bellezza dello stare insieme con amici che si vedono sì per poco tempo, ma per occasioni di grande valore; raccontiamo di quanto sia bello ed arricchente camminare con la guida di Gesù e di personaggi a noi cari: quest’anno appunto abbiamo scoperto Giona; raccontiamo anche quanto sia bello fare parte di una realtà che al contempo è parrocchiale, diocesana e nazionale.
Ci sentiamo parte di qualcosa di grande e lo dimostriamo con canti, bans, aiuto reciproco ad ogni amico in difficoltà. Quando sei acierrino si vede!
Grazie a tutti, soprattutto ai ragazzi!
Ci troveremo presto a Bardolino il 16 e 17 ottobre per i ragazzi di quinta elementare e prima media e il 23 e 24 ottobre per i ragazzi di seconda e terza media per iniziare insieme il cammino annuale. Buona strada!
Équipe ACR