Esperienza ricchissima anche per il gruppo dell’Acr, l’Azione cattolica dei ragazzi, che quest’anno ha proprio come slogan “Viaggiando verso… Te!” ed il treno è il mezzo di questo viaggio! Sabato 23 aprile siamo partiti in 70 facendo gruppo unico con San Luigi, la parrocchia del nostro assistente diocesano, don Gabriele Valli, quindi siamo diventati subito 90 e su uno stupendo treno alta velocità siamo partiti dalla Stazione Mediopadana sotto gli occhi contenti e preoccupati al tempo stesso dei nostri genitori. Per tutti i ragazzi c’era la gioia di vivere per la prima volta una “Gmg” a portata di ragazzo e di vivere insieme questo grande momento, poi tanti andavano a Roma per la prima volta, quindi un grande sogno realizzato insieme! Tutte queste emozioni brillavano negli occhi dei ragazzi che hanno subito dato vita ai “gruppi da 4” con un rapporto ben stretto con l’educatore con il quale avrebbero vissuto l’esperienza.
Abbiamo preso possesso della location ospitante, la parrocchia di San Luca, dove il gentilissimo don Simone ci ha accolto con una invasione di torte contraccambiata con quanto di meglio l’Emilia può offrire: formaggio e salame nostrani. Gli autobus e la metro ci sono diventati familiari e noi a loro, perché da subito il nostro gruppo ha cominciato a cantare e a fare cantare Roma… facendoci sentire nel cuore la gioia dell’amicizia e della bellezza che stavamo vivendo. Ci siamo subito dimenticati delle previsioni del tempo devastanti e siamo entrati in San Pietro sotto la guida attenta di don Gabriele, che desiderava farci vivere in pienezza ogni momento e soprattutto quel momento. Passare quella porta di bronzo, lucida per le carezze dei tanti pellegrini, ha un grande valore nel dire sì nella nostra vita a Cristo. Con noi c’erano tanti ragazzi che all’emozione del momento univano quella di vedere San Pietro per la prima volta!
Poi via verso l’Olimpico, con i pacchi cena da consumarsi comodi sulle gradinate... ma, questa volta, la pioggia non si è dimenticata di noi e nei quasi 5 km da percorrere a piedi non ha mai smesso di farci compagnia… Ma non importa, tutto dissolto alla vista dello stadio Olimpico delle partite sognate e che per una volta era nostro! Tribuna Tevere, quella verde, quella più piena, dove in un attimo ci siamo divisi per raggiungere la gradinate più alte! Spettacolo ad alto livello sotto ogni punto di vista: i ragazzi sono stati subito trascinati dalle note dei loro “idoli” e hanno cantato e ballato entusiasti. Non sono mancati i temi importanti e tra questi il no al bullismo, il sì alla pace anche dopo gli attentati di Bruxelles nella voce di un sacerdote e dei suoi ragazzi che da Bruxelles sono arrivati. Il sì al sogno: sogna nella tua vita, fanne una cosa grande, usa tutti i tuoi talenti e supera anche le difficoltà che ti potrebbero sembrare insormontabili. Bellissimo. Con la carica ricevuta, abbiamo affrontato lo scoglio più difficile della nostra impresa, il ritorno a casa dall’Olimpico: tram, metro, siamo rientrati grazie ai tram notturni e quasi alle due di notte, ci siamo “buttati” in senso figurato sul nostro letto “a terra”. L’alzata? Alle 6!
Ottima colazione in casa con ogni ben di Dio e poi via verso San Pietro! Un fiume di ragazzi, di bandiere festanti non solo italiane, lasciavano ancora spazio allo stupore nel vedere la grandezza della nostra Chiesa. Come sempre non eravamo tra i primi, ma in posizione utile per vedere bene i maxi schermo e seguire bene la santa Messa. Le parole facili del Papa, rivolte ai ragazzi, sono state ben ascoltate: “Cos’è l’amore? Volete vivere questo amore che Lui ci dona? Volete o non volete? Cerchiamo allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare. E questo è un lavoro di tutti i giorni: imparare ad amare.” Saranno parole da rileggere perché rimangano nel cuore, ma intanto avevano fatto breccia!
Dopo la lunga cerimonia, l’attesa era per vedere il Papa da vicino… seguivamo con ansia dai maxi schermo tutte le persone importanti che salutava… tutti i sacerdoti… temevamo che non salisse sulla papamobile, ma nessuno si muoveva.
Quando finalmente è salito, tutti gli striscioni, le bandiere hanno iniziato a sventolare, fra urla di festa! Il Papa ha compiuto tutto il giro della piazza, in alcuni posti anche due volte… È andato fino in via della Conciliazione dove erano tantissimi ragazzi che non avevano potuto entrare. Questi momenti lasciano nel cuore una traccia di bene indelebile, un amore al Papa e alla Chiesa che sempre ci accompagnano, e la gioia di viverli con i ragazzi è stata indescrivibile!
Ecco, le tappe importanti erano andate, ma per noi che partivamo il lunedì sera c’era ancora tanto da vivere. Trasformati e caricati da quanto vissuto, abbiamo cominciato a prendere possesso di Roma, siamo andati alla ricerca dei segni della nostra fede, abbiamo letto e capito insieme la storia che a Roma è viva e ci parla. Abbiamo fatto anche incontri bellissimi: il nostro don Francesco Avanzi, nostro assistente di Azione Cattolica di Reggio Emilia e, addirittura, don Marco Ghiazza, assistente nazionale dell’Azione Cattolica Ragazzi! Abbiamo capito bene che veramente il viaggio è una scuola di vita, per tutto quello che avevamo vissuto e che riempiva il nostro cuore. Il viaggio di ritorno sul comodissimo treno ad Av è stato troppo breve per poter continuare tra noi quello scambio reso facile e ricco per tutto quello che avevamo vissuto… ma i genitori erano in attesa ed era giusto tornare da loro. Un ultimo canto - “Noi siam l’Acr alé…” - poi via alle nostre case, ma il primo ritrovo ci permetterà di tenere viva quella bellezza che ci ha unito; intanto continuiamo a pregare, ad amare e… a cantare! Arrivederci, ragazzi!
Equipe ACR