Così siamo partiti, il protagonista del nostro campo sarebbe stato Noè e, probabilmente, per questo, durante il viaggio si è scaricato su di noi un vero diluvio, assolutamente pertinente, ma, appena arrivati ad Auronzo, la pioggia ha lasciato posto ad un sole splendente e ad un cielo azzurro che non ci hanno mai abbandonati per tutto il tempo della nostra permanenza.
Anche quest’anno abbiamo cambiato “location” per il nostro campo. Siamo rimasti ad Auronzo dove abbiamo trovato una bella casa salesiana “Casa alpina Domenico Savio”.
Campo da calcio, basket, pallavolo, cortile di grande respiro, casa veramente accogliente con tutti gli spazi adatti per un grande gruppo, a questo si aggiunga un’accoglienza in vera fraternità e una cucina che, per qualità e quantità, metterà a dura prova tante mamme al ritorno.
Abbiamo raggiunto con una certa difficoltà il numero di 50 ragazzi, qualcuno fedelissimo ormai al termine del cammino, tanti alla prima esperienza. Come sempre molti correggesi, ma non sono mancate le new entry da Vezzano, Cadelbosco, Canali e altri paesi! All’inizio timidi e riservati, ma è bastato salire sull’arca e guardare le stelle dove brillano i nostri desideri che ognuno ha dato il meglio di sé! Ci siamo accorti di avere con noi dei ragazzi bravissimi ai quali fare una proposta importante, così … la sfida è iniziata.
Secondo campo della nostra equipe ACR che sta diventando sempre più affiatata ed efficiente. La festa, l’allegria, la spensieratezza, la giovinezza, l’amore comunicati ai ragazzi hanno fatto breccia nei loro cuori e così è iniziata una vera sintonia con loro.
Nella nostra idea di campo, la gita come camminata in montagna verso il rifugio è molto educativa, con tutto quello che porta con sé: fatica, aiuto reciproco, condivisione, gioia dell’arrivo. Siamo stati al rifugio Savio, in quota, molto panoramico e lassù tra i monti abbiamo celebrato la Messa: il calice e la pisside appoggiati sulla roccia, facevano capire che Gesù aveva condiviso con noi la fatica del cammino e la nostra umanità. Siamo tornati alla tre cime di Lavaredo che lasciano increduli per la loro bellezza, dappertutto grotte e resti della prima guerra mondiale che ci facevano intuire ben altri scenari.
La gita più attesa è stata quella alle trincee del monte Piana, una montagna sulla quale sono morti 14.000 alpini! Abbiamo percorso trincee e grotte nella consapevolezza di vivere in un luogo che ha fatto la storia d’Italia. Anche qua don Gabriele ha celebrato una Santa Messa di suffragio e ringraziamento per chi ha donato la propria giovinezza perché avessimo la Patria, la Libertà e per chi ci ha regalato le montagne!
Tutto è stato festa: i cori in pullman e sui sentieri dove cantavamo sempre “noi siam l’ACR alè!!, i giochi in cortile, le serate ben preparate e sempre nuove… motivo di festa, di competizione, di allegria, di condivisione.
La confessione, i lavori di gruppo, i confronti ci hanno messo alla prova e speriamo abbiano lasciato una traccia nel cuore dei nostri ragazzi.
Tutto il nostro cammino… ha portato all’arcobaleno, al sorriso di Dio, alla mano tesa che tende all’uomo.
Nella chiamata, nei sogni, nelle paure, abbiamo capito che Dio ci propone un “patto” nel quale ci chiede di camminare con Lui, non da soli… anche l’ACR è una buona compagna di viaggio!
Quando abbiamo lasciato i ragazzi a Reggio Emilia e a Correggio, molti piangevano… allora forse quel cammino di gruppo era partito!
Vi aspettiamo tutti ragazzi al ritrovo del campo sabato 26 settembre, poi tutti a Bardolino agli esercizi spirituali il 18/19 ottobre!
Per adesso… buona scuola!
Gli educatori del camposcuola ACR