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Azione Cattolica - Reggio Emilia
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Il cardinale Tonini più volte a Reggio Emilia

Vivo cordoglio ha suscitato anche a Reggio la notizia della scomparsa del cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo metropolita emerito di Ravenna-Cervia. Infatti, più volte era venuto nella nostra diocesi per incontri e celebrazioni.

Nel marzo 2003 aveva presieduto in cattedrale la Messa nell’anniversario della morte di mons. Gilberto Baroni che definì “un vescovo innamorato della sua Chiesa, preso dall'amore per Gesù, dal senso dell'eterno, che guardava le cose con gli occhi del Signore". Quando era ancora arcivescovo di Ravenna, il porporato ebbe modo di conoscere ed apprezzare, anche nelle riunioni della conferenza episcopale emiliano-romagnola, le qualità del vescovo Gilberto, di cui ammirava la profonda saggezza e sapienza cristiana, l'essere docile strumento dello Spirito Santo, la capacità di stare a colloquio col suo Signore, il rigore, la fortezza d'animo, il carattere deciso e nel contempo la tenerezza e la misericordia, l'amore per il clero e i fedeli, l'ironia con cui spesso spiazzava tutti. "Il vostro Vescovo è stato un mistico, un vero pastore che ha cercato solo il Signore e il bene dei suoi figli!".

L’11 giugno 2005 partecipò al Festincontro di Azione Cattolica – trasgredendo al parere dei cardiologi che preoccupati per la sua salute gli sconsigliavano uscite pubbliche - per parlare di Giovanni Paolo II (morto in aprile) avvincendo il foltissimo uditorio. Minuto nel fisico – ammise allora di pesare 47 kg -, in clergyman, senza alcun segno esteriore della sacra porpora ancora una volta il cardinale, allora novantunenne, si confermò un grande comunicatore. Il suo ricordo del “Papa polacco”, che traghettò nel Terzo Millennio non solo la Chiesa ma il mondo intero, sì snodò attraverso efficaci flash, ricordi personali, aneddoti, battute di grande spirito; lo definì il pontefice del coraggio nell’affermazione coerente ed integrale del Vangelo, dimostrando che tra fede e ragione non esisteva incompatibilità. Giovanni Paolo II, aggiunse, mostrò appassionata attenzione ai lontani, ai poveri, ai deboli, ai giovani; tolse la solitudine ai popoli: soprattutto testimoniò la presenza di Dio fra gli uomini, insegnando a non avere paura ad annunciare Cristo; con i suoi viaggi dimostrò che non c’è periferia nella Chiesa. Convinti, ripetuti ed entusiastici applausi sottolinearono i vari passaggi del discorso del cardinale – vero mattatore della serata - come quando affermò dell’allora neovicepresidente della Cei, il reggiano vescovo Luciano “di Monari ce ne vorrebbero tanti!”. Inoltre in quell’incontro raccomandò ai genitori di testimoniare ai figli con coerenza la propria fede; di non trasformare la televisione nel focolare domestico.

Sei anno or sono, la sera di domenica 1° aprile 2007 parlò a Bagnolo in Piano, nel teatro Gonzaga gremito, sul tema “Il ruolo del cristiano oggi”. L’incontro era stato promosso dalla parrocchia di Bagnolo in Piano, che con questa iniziativa intendeva anche solennizzare il quinto centenario della morte di San Francesco da Paola, patrono della comunità parrocchiale. Il porporato in quell’occasione presiedette la celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale.

Giuseppe Adriano Rossi


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